“I sottoscritti chiedono che: si attui
una Moratoria in merito all’inizio dei lavori per la costruzione di una
nuova base militare americana nel sito "Dal Molin" di Vicenza, alla
luce dalla discussione di merito della sopraindicata conferenza e in
attesa dell’attivazione delle procedure relative alla V.I.A., come
richiesto dal Ministro dell’Ambiente.”
28 giugno 2007
seguono 170 firme di Parlamentari di Sd, Verdi, PdCI, PRC
Da oltre un anno e mezzo migliaia di donne e uomini di
Vicenza dedicano la propria quotidianità a contrastare la realizzazione
di una nuova base Usa a Vicenza; fanno riunioni, assemblee,
manifestazioni, azioni; rischiano, in alcuni casi, denunce, o, come è
accaduto durante i blocchi, di farsi male.
Sono stati mesi
entusiasmanti, ma anche carichi di delusioni. Le bugie del Governo,
innanzitutto, che dopo aver più volte ribadito di voler ascoltare la
comunità locale ha voltato le spalle a Vicenza e si è sottomesso alle
richieste statunitensi. L’arroganza di Ministri e sottosegretari, il
silenzio della stampa nazionale, la fuga delle grandi organizzazioni.
E, da ultimo, il comportamento di quei Parlamentari che, dopo il si del
Governo, avevano dichiarato di non volersi arrendere e di restare al
fianco della comunità vicentina: ci avevano promesso di voler
costringere il governo ad attuare la moratoria sui lavori di
costruzione della nuova base, in attesa dello svolgimento della Seconda
Conferenza sulle servitù militari.
Adesso il tempo delle promesse è
finito. O i parlamentari dei partiti della sinistra radicale e i loro
membri del governo pongono la discriminante a Prodi sul No al dal Molin
e sulla moratoria, e lo fanno entro la grande manifestazione del 15
dicembre, oppure significa chiaramente che, per stare aggrappati al
potere, sono disposti a cedere anche su questo.
L’8 e il 9 dicembre
a Roma si terranno gli stati generali della “Cosa Rossa”, ovvero
dell’aggregazione dei partiti della sinistra di Governo; quei partiti
che, in questi mesi, hanno continuato a dirsi contrari al Dal Molin.
Noi saremo a Roma, il 9 dicembre, per pretendere che le promesse
vengano mantenute. Che il loro impegno contro la guerra e per la pace
diventi azione concreta .
In questi mesi, una moltitudine di
donne e uomini – tra cui gli stessi militanti dei partiti di governo –
ha più volte riempito le piazze d’Italia chiedendo rispetto degli
impegni presi e determinazione nel difendere i propri diritti.
Alex
Zanotelli scrive che “dobbiamo reagire, protestare ,urlare!”; Vicenza
non ha alcuna intenzione di farsi prendere in giro ancora una volta.
Noi saremo a Roma il 9 dicembre con le nostre bandiere e la nostra
determinazione. Non vogliamo rappresentare nient’altro che noi stessi,
guardiamo alle cose concrete e non alle diatribe ideologiche. Ma siamo
convinti che se tutti iniziamo a riprendere in mano il nostro destino,
questo mondo andrà meglio. Vogliamo impedire la militarizzazione della
nostra città per mettere un granello di sabbia nei meccanismi della
guerra; e pretendiamo altrettanto che chi ha detto di voler stare al
nostro fianco.
La moratoria deve essere attuata subito!
Se non vi sarà una presa di posizione chiara in questo
senso, invitiamo ministri e sottosegretari della “sinistra radicale”, a
non partecipare alla manifestazione a Vicenza.
Se non ora, quando? Vola solo chi osa farlo. (Luis Sepúlveda)
Presidio Permanente, Vicenza, 30 novembre 2007
in presidio potete prenotarvi per i pullman che saranno a un prezzo accettabile. la partenza sarà nella notte di sabato.