Se la bonifica riparte, nuovi blocchi!

Se i lavoratori
della aziende incaricate della bonifica torneranno al Dal Molin, noi torneremo a
presidiare gli ingressi dell’aeroporto e ad impedir loro
l’ingresso.

 

I primi tre
giorni di blocco sono stati molto positivi; la bonifica è stata sospesa ed i
lavoratori sono stati richiamati dall’azienda che ora dichiara di non voler
continuare il lavoro in quando non vi sono le condizioni necessarie. Noi non
siamo contrari alla bonifica in sé, bensì alla nuova base militare che si vuole
realizzare e per la quale è in corso la bonifica.

 

Abbiamo scritto
una lettera aperta al titolare dell’ABC di Firenze, azienda che stava svolgendo
le bonifiche, per spiegare le nostre ragioni e motivare le nostre iniziative. Ci
auguriamo che il titolare dell’azienda specializzata voglia confermare la
propria determinazione a non proseguire nei lavori di bonifica per non rendersi
complice della costruzione di un’opera devastante imposta alla comunità
locale.

 

Alleghiamo di
seguito il testo della lettera.

 

Presidio Permanente, Vicenza, 9
novembre 2007

 

Alla c.a. sig.

MELA GIANFRANCO

Abc S.a.s

Piazza Donatello 4

50132 Firenze

 

Egregio Signor Mela,

siamo le donne e gli uomini del Presidio
Permanente No Dal Molin di Vicenza.

Come sa, in questi giorni abbiamo presidiato gli
ingressi dell’aeroporto Dal Molin per impedire ai lavoratori della Sua azienda
di accedere e proseguire nel lavoro di bonifica iniziato lo scorso 17 ottobre.
Con queste righe vogliamo spiegarle le ragioni della nostra
iniziativa.

 

Naturalmente noi non abbiamo nulla in contrario
allo svolgimento di una bonifica bellica; purtroppo, come lei sottolinea nella
Sua intervista a Il Sole 24 Ore, il mondo è pieno di ordigni, tra cui le mine
antiuomo, che quotidianamente mietono decine di vittime.

 

La bonifica in corso all’interno dell’aeroporto
della nostra città, però, ha uno scopo ben preciso: quello di permettere
l’edificazione di una nuova installazione militare statunitense per ospitare la
173° Brigata Aerotrasportata. Da più di un anno ci battiamo per impedire la
realizzazione di questo progetto che farebbe di Vicenza un avamposto di guerra e
che sarebbe devastante dal punto di vista ambientale ed urbanistico.

Non vogliamo che la nostra città diventi il punto
di partenza delle future guerre che porteranno morte e distruzione nel mondo,
così come non vogliamo che l’equilibrio idrogeologico del nostro territorio
venga compromesso irrimediabilmente. Lei certamente sa che, sotto l’aeroporto
Dal Molin, c’è la più grande falda acquifera del nord Italia e che l’area è
l’ultimo grande polmone verde della città; d’altra parte, è sicuramente a
conoscenza del fatto che la nuova base sarebbe edificata ad appena
1.500
m in linea d’aria dal centro cittadino di Vicenza,
patrimonio Unisco, con tutte le conseguenze che ne derivano.

 

Non avremmo mai pensato di interrompere una
bonifica bellica se ciò fosse stato il preludio per un utilizzo a soli scopi
civili del territorio; ma la bonifica che la Sua azienda sta svolgendo è
funzionale alla realizzazione del progetto statunitense di militarizzazione
della nostra città.

 

Noi continueremo a batterci perché la nuova base
Usa non venga realizzata; abbiamo apprezzato le Sue parole su Il Sole 24 Ore e
ci auguriamo che Lei voglia confermare la determinazione a non proseguire i
lavori per non rendersi complice della realizzazione di un’opera che è stata
imposta alla comunità locale.

 

D’altra parte, pur portando grande rispetto
per coloro che lavorano, vogliamo ribadirle la nostra intenzione di continuare a
mettere in campo iniziative di blocco e boicottaggio dei lavori di bonifica,
fino a quando questi saranno utili alla realizzazione di un’installazione
militare.  Continueremo, inoltre, a
sensibilizzare le tante realtà che, in tutta Italia, ci sostengono e che in
questi giorni hanno organizzato iniziative di solidarietà e appoggio. 

 

Vicenza, 9 novembre 2007

 

Cordiali saluti,

 

                                                                                             
Il Presidio Permanente No Dal Molin

 

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