Fra un po' avranno inizio gli unici lavori di ampliamento che accettiamo, ossia quelli del presidio. Mentre Hullweck e la sua giunta vogliono far partire i controlli con il chiaro obiettivo di sgomberarci, noi stiamo ragionando per raddoppiare il presidio. Altro che raddoppio della Ederle, qui si sta parlando di rendere il presidio più grande, accogliente ed attrezzato. La lotta sarà lunga, quindi meglio renderlo il più confortevole possibile visto l'arrivo dell'inverno. Non vogliamo anticipare niente sul restyling, nel frattempo gli operai dell'Altrocomune si stanno preparando a nuovi lavori "egizi". L'abbiamo detto già in passato che il presidio non si tocca e che la meticolosa ricerca da parte dei tecnici comunali del cavillo burocratico è solo il pretesto per provare a fermare la lotta contro il Dal Molin. La giunta comunale dovrebbe più che altro occuparsi della vicenda Aim oppure dei vari abusi edilizi o delle speculazioni fatte dai vari boss dell'edilizia locale.
Intanto ecco dal giornale di Vicenza di ieri le motivazioni secondo l'assessore Dalla Negra:
IL PRESIDIO. Avviata la procedura per verificare se vi siano abusi edilizi a ponte del Marchese
Il tendone rischia di essere demolito
Ruspe in vista anche al Presidio permanente. Non le ruspe del Dal
Molin, ma le ruspe di una sempre più probabile ordinanza di demolizione
del tendone divenuto simbolo della lotta contro la costruzione della
Ederle 2. Nel gergo degli uffici tecnici, il tendone sta assumendo il
profilo di un abuso edilizio, venendo meno il criterio della
temporaneità dell’installazione.
Lo ha spiegato ieri l’assessore
all’Edilizia privata Michele Dalla Negra, che ha presentato una
relazione alla giunta comunale da cui è scaturito l’avvio del
procedimento amministrativo che potrebbe produrre un’ordinanza
anti-tendone. Il via vai di carte è iniziato a luglio, quando il Comune
ha invitato la proprietaria dell’area al Ponte del Marchese, Giuliana
Riva, a documentare la regolarità del tendone.
«Il 24 settembre – si
legge nella relazione di Dalla Negra – a firma ing. Emo Fontana, veniva
fatto recapitare un certificato di collaudo statico nel quale il
professionista collaudava la struttura di 10 metri per 24 con un’unica
riserva: ovvero le strutture, non avendo sufficiente capacità portante
per il carico neve, non potrà essere utilizzata nel periodo fra ottobre
e aprile». Quattro giorni dopo, però, «nel rettificare le dimensioni
del capannone, che diventavano di 10 metri per 16, recatosi sul posto
per visionare gli adeguamenti strutturali posti in essere per far
fronte anche al carico di neve, avendo “constatato un efficace e sicuro
intervento di adeguamento” collaudava l’opera senza riserva alcuna».
«Ogni commento è superfluo», scrive Dalla Negra, a parere del quale «la
struttura sembrerebbe rivestire quel carattere di stabilità e
indeterminatezza nel tempo che farebbe venir meno il presupposto della
temporaneità necessario al fine di non doversi munire di concessione
amministrativa».
È stata quindi avviata la procedura che si applica
agli abusi, come conferma l’assessore: l’iter è complesso e richiede
molto tempo per articolarsi nel botta e risposta, fra notifiche,
controdeduzioni ed eventuali ricorsi.
«Finora avevo frenato la
macchina comunale – commenta il sindaco Enrico Hüllweck – per evitare
conflittualità e tensioni, pur sapendo che c’erano delle irregolarità.
Ma ora non possiamo più restare fermi. Si è deciso di agire senza alcun
atteggiamento persecutorio, nel solco della legge. Se ci sono
irregolarità, come spettacoli senza pagare la Siae, caffè venduti senza
scontrino, strutture senza autorizzazione, si procederà. Ricordo che i
nostri dirigenti possono essere denunciati per omesso controllo. La
legge è uguale per tutti». «Hüllweck esce finalmente allo scoperto – è
la reazione di Ciro Asproso dei Verdi – e annuncia la “tolleranza zero"
contro il Presidio permanente, colpendo soprattutto per la faziosità,
l'arroganza e l'irresponsabilità. Non posso che rivolgermi al prefetto
e al questore perché distolgano il sindaco dai suoi propositi
belligeranti». G.M.M.