Annaffiate le piante del parco pubblico

ieri pomeriggio durante una conferenza stampa molto partecipata, oltre 200 persone, abbiamo dato da bere alle piante del parco pubblico inaugurato un mese fa al Dal Molin. E' stata anche l'occasione per dire la nostra sulla bonifica e sul rischio demolizione presidio. Muniti di canna di gomma da giardino e furgoncino autobotte i giardinieri dell'altrocomune da fuori la recinzione hanno dato da bere alle piante all'inizio non con un grande gettito, ma poi l'operazione è riuscita. Questa era l'occasione per dire che questi lavori della bonifica verranno bloccati se non sono finalizzati alla costruzione del parco pubblico. Se non è così, allora ci inviteremo delle iniziative di blocco dei lavori. Intanto invitiamo tutti sabato prossimo alla fiaccolata al Dal Molin. E' ora di far luce sulle troppe ombre che avvolgono questa bonifica alla faccia della trasparenza tanto proclamata da Costa. E' stata anche l'occasione per ribadire che il presidio non va toccato e che presto inizieranno i lavori di allargamento del presidio. Poi è stato anche il momento di dire due parole sulla vicenda commercianti in vista dell'incontro di domani mattina. E' sempre più evidente che la strumentalizzazione politica della Jannò su una categoria che poi non è così compatta come ci vogliono far credere. Ci sembra di assistere a un film già visto prima del 2 dicembre e del 17 febbraio con una campagna mediatica allarmistica e completemente falsa. La gente non evita il centro perchè c'è un corteo, la gente sta a casa per colpa di questo clima mediatico costruito ad arte. Stesso discorso vale per le raccolte firme della Lega…

dal Giornale di Vicenza di oggi:

DAL MOLIN. Ieri mini-corteo e azione simbolica in via Sant’Antonino davanti all’aeroporto

I No base e la bonifica «Bloccheremo i lavori»
di Alessandro Mognon

Mentre con una canna di gomma, dal camioncino appena dietro la rete in
via Sant’Antonino, innaffiavano gli alberi del “Parco della pace”
piantati dentro l’aeroporto, i No Dal Molin facevano due promesse.
Sulla bonifica a sorpresa dell’area: «faremo blocchi e sabotaggi dei
lavori, a meno che non vogliano trasformare quella zona nel parco della
città». E sulla minaccia di demolire il Presidio di Rettorgole: «quel
tendone non solo non si tocca, ma presto lo raddoppieremo». Ieri
pomeriggio i No base avevano preparato un’azione simbolica: inaffiare
il bosco in miniatura piantato un mese fa nell’area verde prima
dell’entrata dell’aeroporto civile. Ma in realtà è stata un’occasione
per qualche replica e per annunciare le prossime mosse.
Sono poco
meno di 200 le persone che si trovano alle 16 davanti al cancello. Poi
arriva il furgone con due grandi taniche di acqua e una canna da
giardino: su un cartello è scritto “Attenzione bonifica bombe in
corso”. Qualche poliziotto sulla strada, i carabinieri dentro
l’aeroporto, ci sono il vicequestore Cuozzo e il capitano dei Cc
Lerario ma l’atmosfera in realtà è più da picnic. Nel mini corteo
passano Cinzia Bottene, Francesco Pavin, Mariano Trevisan.
Attraverso
la rete dal camion provano a innaffiare gli alberelli. Il primo
tentativo è scarso, qualche metro appena. Poi migliorano, ma tanto
conta il gesto. Comunque alla fine faranno entrare il furgone-autobotte
dai cancelli per completare il lavoro.
Alla fine arriva l’ora delle
dichiarazioni, megafono in mano. Pavin: «Se la bonifica dalle bombe è
legata al parco pubblico, come noi chiediamo, bene. Se invece è per la
base americana, allora come fa il commissario Costa a dire che è un
regalo per Vicenza? È l’ennesima menzogna, con dei lavori misteriosi e
senza annunciare piani di evacuazione. Che succede se trovano bombe più
grosse? Intanto sabato prossimo, 27 ottobre, faremo una fiaccolata fino
al Dal Molin. E comunque promettiamo blocchi e sabotaggi dei lavori di
bonifica attraverso la nostra resistenza creativa». Cinzia Bottene
risponde alla giunta che vuole smantellare il tendone di Rettorgole:
«Giù le mani dal Presidio – dice -. Altro che abusi, il sindaco si
preoccupi degli abusi nella sua città, del Brotton, della Valletta del
silenzio. Non solo il presidio non si tocca, ma presto lo
raddoppieremo, perché è il simbolo della lotta dei vicentini. Per
questo chiediamo a tutti i cittadini che ci sono vicini di partecipare
al corteo di sabato».
Poi l’argomento commercianti. Trevisan è
sicuro: «Ho parlato con i negozianti del centro, sono disponibili a
discutere. È la Jannò (reponsabile delle “Vetrine del centro storico”:
ndr) che dice il falso». Ancora Cinzia Bottene: «Qualcuno fa un uso
strumentale della situazione. Tra i commercianti ci sono persone
intelligenti e serene con cui trovare l’accordo. E a proposito: non è
vero che manifestiamo per tre giorni, c’è solo il corteo del 15
dicembre, gli altri due giorni sono dedicati a incontri e dibattiti».
Infine la replica al capogruppo di An Rucco: «Ha chiesto per
l’occasione un’organizzazione delle forze dell’ordine come per il G8 di
Genova. Incredibile, con quello che è successo. Vuol dire che della
città non gli interessa nulla».

 

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