Lato ovest? non cambia nulla…

La "grande" notizia super esaltata sulla stampa locale in questi giorni è che il Comipar, ossia un comitato regionale che valuta l'impatto delle servitù militari, potrebbe fra due mesi approvare il progetto di costruzione della nuova base sul lato ovest dell'area del Dal Molin, invece che sul lato destro lungo Viale Sant'Antonino. Onestamente non vedo come si possa sostenere che lo spostamento di una base di 50 metri più a ovest sia la soluzione che rende senza senso e solo ideologica la protesta del No Dal Molin come sta sostenendo il servile Marino Smiderle sul Giornale di Vicenza. Secondo la retorica di questo giornalista(?) il fatto che forse la base si farà ad ovest risolve l'impatto ambientale, cancella improvvisamente tutti i vari problemi e quindi chi protesta ancora contro il Dal Molin oltre ad essere estremamente minoritario è pure mosso solamente da una questione ideologica. A parte il fatto che stiamo parlando di una costruzione di una base militare cruciale per gli scenari della guerra e non di un centro commerciale, come si fa a sostenere che spostando di 100 metri più in là la base annulli il suo impatto sulla città? Per caso spostandosi sul lato ovest consumeranno meno energia, acqua? Per non parlare dei costi e l'ulteriore militarizzazione del territorio? In più Smiderle ha pure il coraggio di definire "un mago" Costa se il Comipar darà parere favorevole al lato ovest. Noi invece oggi eravamo in piazza lì all'inizio di Contrà Gazzolle in un centinaio, presidiando i due accessi della strada, perchè siamo quelli del No Dal Molin nè qui nè altrove, perchè non pensiamo solo all'impatto viabilistico della base, ma vogliamo un futuro senza basi di guerra. Bandiere, fischietti, tamburi e pentole, sirena e conto alla rovescia gli ingredienti della protesta. Al giornalista di Tva che nel servizio di stasera commentava che eravamo sempre di meno e che senza la presenza dei manifestanti delle altre province siamo pochi, vorrei ricordare che si trattava di un presidio lanciato due giorni prima in orario lavorativo e che nonostante ciò eravamo di più di due mesi fa quando Costa venne in prefettura a presentare la gara d'appalto. <

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