Nessuna fase esecutiva

Questa mattina in prefettura Costa alla presenza della stampa nazionale e locale e delle autorità locali e anche militari ha confermato l'autorizzazione alla gara d'appalto per il Dal Molin e le caratteristiche del progetto. Più tardi pubblicheremo nei dettagli di cosa si è parlato per il momento vi voglio raccontare come è andata la nostra contestazione. Quella di oggi si è trattata di un'altra mobilitazione organizzata in poco tempo, che ha visto una buona partecipazione, visto che è stata decisa ieri sera in assemblea e l'appuntamento per tutti era alle 11.30 in orario lavorativo. Ci siamo trovati in un centinaio abbondante con striscione, bandiere e megafono. C'era già la polizia schierata che impediva l'accesso a Contrà Gazzolle da emtrambi i lati. Ci dividiamo quindi in due gruppi, uno rimane dalla parte di piazza biade, l'altro sotto dalla parte di Ponte San Michele. Fa un caldo terribile e si cerca di stare all'ombra. Intravediamo arrivare Hullweck a piedi con il suo immancabile portavoce, pagato da tutti noi, e la gente si arrabbia e parte un sacrosanto "vergogna vergogna", mentre passa praticamente in mezzo a noi. Una bella accoglienza non c'è che dire!!! Rimaniamo al sole per un po', si speakereggia un po' dal megafono e attendiamo l'uscita di Costa e degli altri ospiti illustri. Esce dalla prefettura la prima macchina blindata, salgono due persone e salgono la salita verso Piazza Biade. Questa volta invece di sederci, rimaniamo in piedi passivi, le forze dell'ordine sono costrette a spostarci per far largo all'auto, dentro la quale viene lanciata una bandiera No Dal Molin come ricordo ai passeggeri. Dopo qualche minuto escono altre due macchine, una dell'esercito italiano, l'altra con all'interno dei consiglieri regionali che scendono però verso Ponte San Michele. Il gruppo di No Dal Molin si fa spostare dai carabinieri che riescono così a far partire le macchine accompagnate da sonori fischi, "vergogna vergogna". Esce anche Hullweck a piedi scortato dal portavoce e dai poliziotti. E' costretto a passare in mezzo ai manifestanti, cammina tranquillo, protetto dai poliziotti, che a fatica tengono fermi i manifestanti che vorrebbero urlare ben forte nelle orecchie del sindaco quanto si debba vergognare e ricordargli di aver venduto la città. Il sindaco va in direzione di Piazza dei Signori passando per Piazza Biade inseguito dai manifestanti fino a metà di Piazza dei Signori coperto da fischi ed urla. Quando oramai il sindaco è lontano, si ritorna a presidiare la zona della prefettura. Si attende a lungo l'uscita di Costa, ma verso le 2 e mezza ce ne andiamo, tanto abbiamo dimostrato anche oggi che non ci arrendiamo. E' inutile che parlino di fase esecutiva del progetto. Tra il dirlo e il farlo c'è di mezzo la cittadinanza di Vicenza contraria alla base. Tornando alla conferenza stampa in mega sintesi quello di cui si è parlato si può riassumere così: "L'autorizzazione alla gara d'appalto, firmata ieri,
è stata concessa dalla direzione generale dei lavori del Demanio (geniodife)
alla sezione americana della comissione mista costruzioni. Entro tre mesi si
dovrà scegliere a chi affidare i lavori e i concorrenti dovranno proporre la
realizzazione di un progetto ad est del Dal Molin, come richiesto dal governo
americano ma anche un progetto ad ovest dell'attuale struttura. Il progetto di
base dovrà fornire garanzie del rispetto delle normative ambientale e di tutela
paesaggistica assumendo, ha spiegato Costa, di volta in volta le indicazioni più
restrittive delle leggi italiane o americane. L'approvazione complessiva di
questo aspetto ambientale sarà a carico della commissione mista della Regione
Veneto."

Di seguito il comunicato del presidio sulla giornata:

COSTA: QUALE FASE ESECUTIVA?

In questi giorni tutti parlano di “fase esecutiva del
progetto Dal Molin”; lo fa il Sindaco – costretto a
lasciare la Prefettura sotto scorta – che del resto ha
svenduto la città che amministra mesi fa; e lo fa il
commissario Costa, venuto a Vicenza con la pretesa di
parlare con tutti, ma chiarendo subito che la contrarietà
alla nuova installazione militare non è ammessa. Un modo
esplicito, dunque, per escludere la maggioranza della
cittadinanza vicentina, da sempre contraria a questo
progetto devastante.

Evidentemente, costoro hanno fanno i conti senza l’oste;
o, meglio, senza la comunità vicentina, per nulla
rassegnata a quel che Costa ha definito un sacrificio, ma
che sarebbe meglio esprimere come un furto: di terra,
innanzitutto, e di risorse, perché a pagare la base, le
opere complementari e la permanenza dell’armata
statunitense saranno i cittadini italiani; ma, anche, di
democrazia, perché di fronte ad una cittadinanza
fortemente contraria, chi governa a livello locale e
nazionale non ha trovato niente di meglio da fare che
imporre il progetto.

Ma aprire un cantiere nel bel mezzo di una città in gran
parte contraria è più facile a dirsi che a farsi; i
militari statunitensi ed i loro portaborse italiani possono
anche autoconvincersi che la base è cosa fatta, ma
dovranno fare i conti con i tanti cittadini che vogliono
difendere la propria terra e che, attraverso la propria
creatività, troveranno mille forme per rallentare e
bloccare continuamente i cantieri.

La conferenza stampa del commissario Costa, dunque, non
cambia di una virgola la situazione; continueremo ad opporci
alla costruzione della nuova base militare. Chi crede che
nel 2011 sull’aeroporto Dal Molin sventolerà la bandiera
a stelle e strisce si illude: noi resisteremo un minuto in
più di chi vuole realizzare la base.


Presidio Permanente, Vicenza, 18 luglio 2007

 

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