anche se poi eravamo di più. Tra l'altro 200.000 è una cifra che è stata data in maniera scherzosa dal palco e che i media utilizzano subito per dire che esageriamo.
La mattina dal presidio partiamo in 300; è già divertente perchè si fanno le prove tecniche dei cori da lanciare durante il corteo. In testa ci siamo noi donne, più Medea Benjamin che tenta di farci parlare in maericano… beh per alcune è già difficile ricordare i cori in italiano…
Quando si arriva in stazione inizia il delirio, perhcè la gente si sta muovendo a frotte.
Non si capisce dove inizia, dove finisce questa enorme presa di posizione di un popolo.
Da s Felice si vede in lontananza lo spezzone della cgil, che ha deciso, e non è la sola purtroppo, di concentrarsi in un posto diverso…per rendere più colorato il corteo? No!!!!!!!!!!!! perchè a quanto pare il resto del corteo è "antipolitico", dato che ha chiesto di non sfilare con le bandiere di partito.
Di certo non vogliamo che questo corteo che è nato per il no alla base diventi un meccanismo riparatore per la debolezza che stia dimostrando il governo.
Tra parentesi ci ariva anche la pittoresca notizia che qualcuno, che non voleva che il sindaco di Caldogno sfilasse con noi, gli è andato a prendere la fascia in comune e se l'è portata nell'altro spezzone… bisogna essere alla frutta…
In testa è bellissimo, a parte che ci tocca praticamente calpestare i giornalisit, io tengo il megafono e le mie vicine non me lo lasciano mai molare, manco per una sigaretta.
Ci inventiamo cori che sono rivisitazioni delle lotte femministe: "Viocenza è mia e la gestisco io" " e noi che siamo donne/paura non abbiamo/le basi non vogliamo…" ed è bello vedere davvero queste donne di tutte le età che in questi mesi si sono legate così; Mi guardo attorno e vedo Cinzia, penso a quando ci siamo conosciute e a come eravamo distanti; Anna, che pensavo una fervente cattolica e invece ho scoperto che è atea; Marina, che ballerà poi come una pazza sul palco, cinquant'anni, senza voce per un operazione; ha un blocchetto di carta e mi scrive le cose che pensa. Licia, instancabile nell'andare in giro per l'Italia a parlare del Dal Molin; Vittoria, che a quarant'anni fa l'università e ci sta maledicendo perchè deve fare un esame lunedì e non ce la fa a prepararsi; Milena, bravissima e instancabile cassiera; Martina che ha srvito minestre tutta la sera ai gazebi; Patrizia, che parla dal palco quasi piangendo.
Quando arriviamo in campo Marzio, sotto un sole che pare Aprile, arrivano le telecamere di Tva, televisione locale che non si è certo distinta per l'informazione corretta negli utlimi tempi.
Non è tanto il fatto che lasci spazio al Si, tanto che distorce completamente ciò che dice il No. Tra parentesi praticamente salviamo cameramen e giornalista dal linciaggio della folla; quando le vedono tutti inziano a rulare: "solo bugie, tva!" La giornalista ha la buona idea di definirci davanti alle telecamere come facinorosi… menomale che lo striscione d'apertura ha bloccato la forza di tutti coloro che volevano mangiarsele vive…
Con tutto che mi dispiace per la cameramen, persona intelligente con cui si riesce a parlare in molte occasioni. Certo che se evitassero determinate cappelle..
Montiamo tutte sul palco.
C' è la fiumana che sta entrando. Iniziamo gli interventi, poi concerti e davvero scuse a tutti coloro che avrebbero voluto parlare e non hanno potuto farlo ci sarebbero troppe realtà, tutte importanti e non vogliamo fare ingiustizie a nessuno.
La notte al presidio molti ospiti, c'è chi fa la spola tra lì e lo smontaggio del palco; siamo curiosi di vedere i giornali, di vedere ora a che cazzate si attaccheranno. Che la città è sporca? te credo, hanno tolto tutti i cassonetti!
Grazie a tutti per essere stati oggi STORIA.