The day after

dormiamo pochissimo e  alle otto di mattina partiamo dal presidio per raggruppare più quotidiani possibile.

Da segnalare l'esilarante Padania, col titolo "Prodi go in mona" e quegli stronzi del Gazzettino, che tentano di smontare tutto, dicendo che i vicentini non c'erano.

Stavolta sono riusciti a  fare peggio loro del giornale di vicenza, complimenti.

Leggendo tutti i giornali, mentre al presidio arrivano giornalisti e cittadini reduci dal corteo, si riflette sul fatto che praticamente nessuno ha puntato ai contenuti del corteo, ma tutti si fissano sull'ordine pubblico e sugli striscioni del Gramigna, che sarà stato letteralmente assaltato dai giornalisti.

Ieri sembrava dovessimo avvelenare i cittadini con l'antrace.

Oggi ci si attacca alle poche scritte sui muri.

comunque, dato che pochi hanno passato il messaggio, lo facciamo noi:

NO alla base, nè qui a Vicenza nè altrove.

 E non ci interessa ora sederci a negoziare le briciole di un progetto che nessuno ha ancora mai visto, come sembra vogliano ora fare gli States, col beneplacito di buona parte della sinistra…ma tenetevi questa patetica riduzione del danno, nessuno è mai venuto a vedere la città, nè Pordi, nè rutelli, nè D'Alema, nè molti altri che sono ancora convinti che si tratti di un raddoppio della Ederle.

A tutti gli altri, invece, ci si vede in presidio.

Come sempre giovedì assemblea di gestione presidio; per il resto ci si riposa un po' e ci si guarda intorno; ora inizia una nuova fase della battaglia.

Mericani! Aviotrasportève a casa vostra!

 

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