alcune variazioni al programma…

In seguito ai fatti di Chiaiano della settimana scorsa la tre giorni del presidio subisce alcune variazioni. Il programma per la giornata di giovedì con la presenza di Cacciari, Variati, Caccia, Bettin rimane confermato alle 18 in presidio. L’appuntamento di venerdì invece viene spostato in PIAZZA BIADE a partire dalle ore 20.30. Ci è sembrato più importante dare maggiore valenza pubblica a una discussione assieme ai Notav, al presidio di San Pietro di Rosà e ai napoletani su come si articola la lotta per i beni comuni alla luce della strategia repressiva che il governo Berlusconi ha intenzione di applicare, ma che almeno a Chiaiano per il momento non sta funzionando. Essere riusciti a Chiaiano ad aprire una mediazione diretta tra governo e comitati è sicuramente un gran risultato, visto che il governo aveva dichiarato che non avrebbe trattato con nessuno. Chiaiano dimostra che dove c’è un’intera comunità che resiste, si oppone in maniera determinata, è possibile mettere in discussione delle decisioni e dei progetti presi come al solito dall’alto senza coinvolgere la popolazione. Per questo stiamo organizzando dei pullman per essere presenti alla manifestazione di domenica 1 giugno a Chiaiano. La partenza è prevista nella nottata di sabato, stiamo tirando su le adesioni. Chi volesse venire si deve prenotare al presidio in questi giorni. 

L’assemblea provinciale sulle prossime scadenze e i temi caldi della vicenda Dal Molin non si terrà più sabato 31 maggio, ma è stata spostata al sabato prossimo, quindi SABATO 7 GIUGNO alle ore 16.00 al presidio… 

 

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2 anni in movimento….

Te la ricordi la Basilica Palladiana tinta dai colori dell’arcobaleno?
E la prima fiaccolata, nell’agosto 2006, con le candele lungo Via S.
Antonino? E i centocinquantamila volti del 17 febbraio? No, quelli è
impossibile ricordarli tutti; ma sicuramente ricorderai la faccia
desolata di Romano Prodi quando lo contestammo a Trento. E il fuoco
che, all’alba, ci scaldava davanti ai cancelli del Dal Molin? Si, si,
quello stesso fuoco che illumina le notti del Presidio. E poi, che
festa a suonar le pentole davanti alla Ederle; e i canti delle donne,
l’otto marzo? L’ultimo dell’anno abbiamo mangiato bene al Presidio; e
quanti sorrisi, anche quando abbiamo tagliato i cavidotti in fibra
ottica funzionali alla nuova base militare. Eh, no, il Sindaco Hüllweck
non era felice; si, hai ragione, l’ex Sindaco, che quelli che volevano
svendere Vicenza hanno perso le elezioni. E la prima grande
manifestazione nazionale? Che ansia al mattino, ma che gioia alla sera:
mai vista tanta gente per le strade di Vicenza.

E gli alberelli, come stanno? Si, quelli che abbiamo piantato lo scorso
settembre all’interno dell’aeroporto. Crescono e rafforzano le proprie
radici, che devono resistere alle ruspe della CMC e della CCC. Non te
lo aspettavi, eh? Si, le cooperative rosse hanno vinto l’appalto per i
lavori; le stesse che volevano realizzare la Tav in Val Susa. Che
piccolo il mondo, vero? Ventidue pullman avevano fatto i valsusini per
venire a Vicenza il 17 febbraio. Quanta solidarietà intorno a noi, da
ogni angolo d’Italia. Ma è ancora così, non preoccuparti: Vicenza è nel
cuore di quanti vogliono fermare la guerra e difendere la terra.

Si, sembra l’altro ieri che ci siamo conosciuti in piazza, era la prima
manifestazione. Ma sono già passati due anni da quando scoprimmo
l’inganno: stavano progettando il Dal Molin senza dirci nulla, che
rabbia. Pensavano davvero di farcela in testa; e, invece, quante
splendide giornate: due anni di mobilitazioni, di assemblee, di
iniziative. Ehi, ti ricordi quando montammo il Presidio? C’era la
nebbia, e che freddo, ma i residenti ci portavano il minestrone e la
pastasciutta; poi, la sera, il Governo dette il suo benestare
all’ambasciatore statunitense e noi occupammo la stazione dei treni.
Non l’avevo mai fatta, io, una cosa del genere. Ma eravamo tanti, e
determinati. E lo siamo ancora, sai. Un giorno torneremo ad
incontrarci, e ci racconteremo della festa che abbiamo fatto il giorno
in cui impedimmo la realizzazione di una nuova installazione militare a
Vicenza. Nel frattempo festeggiamo questi due anni, che è sempre il
momento per un buon piatto e qualche bicchiere di vino. No, non una
serata: la nostra storia merita molto di più; facciamo tre giorni, con
dibattiti, assemblee e feste. Il 29, 30, 31 maggio, al Presidio
Permanente. Eh no, non puoi proprio mancare.

 

Giovedì 29 maggio
ore 18.00 al Presidio Permanente

dibattito
Vicenza: VINCE LA DEMOCRAZIA DOVE DECIDE IL TERRITORIO

con: * Massimo Cacciari [Sindaco di Venezia]
* Achille Variati [Sindaco di Vicenza]
* Gianfranco Bettin [Consigliere Regionale Veneto]
* Beppe Caccia [Consigliere comunale Venezia]
introduce * Cinzia Bottene [Consigliere comunale Vicenza]
coordina * Olol Jackson [Presidio Permanente]

—–

Venerdì 30 maggio
ore 20.30 al Presidio Permanente

tavola rotonda
Il ruolo del Patto nazionale di Mutuo Soccorso dopo le elezioni politiche. Ne discutiamo con i rappresentanti dei comitati napoletani e del movimento No Tav della Val Susa

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Sabato 31 maggio
ore 16.00 al Presidio Permanente

assemblea
Incontro dei comitati e delle donne e degli uomini del movimento No Dal
Molin in vista delle prossime iniziative, del 1 luglio e del referendum
consultivo.

ore 20.00 al Presidio Permanente
Cena popolare
NB: per partecipare alla cena è necessario prenotarsi al Presidio

 

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Guai a chi fischia i potenti!

Da un po’ di tempo contestare qualche big della politica diventa sempre più complicato e se ci provi devi mettere in conto che qualcuno finisce in questura… Se con Veltroni è toccato a una persona, con Berlusconi a due, un ragazzo e un signore di 65 anni che passava per caso di lì.

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Coop rosse… di vergogna!

L’appalto al Dal Molin l’hanno vinto la Consorzio Cooperative Costruzioni di Bologna e la CMC di Ravenna. Solo la parola Vergogna può esprimere questa situazione…

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Una Spy Story di basso livello…

Se il mandato di perqusizione domiciliare utilizzato ieri ai danni
di tre "tosi" del presidio fosse la trama di una spy story, ci
troveremo di fronte a un filmaccio di pessima qualità. Più che altro si
potrebbe parlare di un film comico, peccato invece che sia tutto vero.
L’assemblea straordinaria di ieri sera ha dimostrato che questa
montatura costruita ad arte non ci sta minimamente spaventando, anzi ci
ha reso ancora più determinati. Le facce altamente indignate viste ieri
sera, gli interventi di solidarietà, ma soprattutto il caldo e lungo
applauso con cui sono stati accolti i tre perquisiti valgono più di
tante parole. Questi provvedimenti hanno dato più forza e hanno
compattato ancora di più il presidio.
Quello che è successo ieri è un film già visto parecchie volte, però è
giusto raccontarlo per bene, in modo tale che chi oggi legge i giornali
o vede le tv locali non creda alle fantasie di una magistratura berica,
che si è messa a fare politica. Ricordiamo infatti che il Pm è PECORI,
il padre del candidato sindaco dell’Udc, Massimo Pecori, e che queste
perquisizioni arrivano casualmente in piena campagna elettorale, dopo
che lo stesso Pecori aveva inviato due giorni dopo la presentazione
della lista Vicenza Libera 30 denunce per l’occupazione della
Prefettura. Veniamo però ora ai fatti…

A luglio dell’anno
scorso, forse la notte tra il 4 e il 5 luglio, è avvenuto una
sottospecie di attentato all’oleodotto militare nella zona di Polegge.
Un "attentato" così pericoloso che nessuno se ne è accorto. Infatti una
ventina di giorni dopo arriva alla stampa locale un dvd con un filmato
di rivendicazione di questa azione da parte del sedicente "team
antimperialista". Quindi non si sa con precisione quando sia avvenuto
questo attentato, sempre che di attentato si possa parlare, visto che
il video mostra una specie di pentola da cui fuoriesce una fiammata. 
Già questo fa pensare a una cosa buttata là per screditare e mettere
dubbi sul nostro movimento. Sembra abbastanza arduo pensare che chi
vuole fare un attentato rimane sul posto a filmare la scena, uno perchè
potrebbe rischiare di rimanere ferito e secondo, perchè di solito si
fugge via per non farsi beccare. Pare chiaro che ci troviamo di fronte
a una buffonata. Nonostante ciò partono le indagini…

Il 10
marzo da una falla dell’oleodotto militare a Cavazzale si riversano
litri su litri di cherosene nel Bacchiglione. Viene considerato il più
grande disastro ambientale mai capitato a Vicenza. Nonostante ciò,
questo incidente viene minimizzato dalle autorità e stampa locali e la
notizia scompare presto dai giornali. Nessuno prende posizioni, la
dinamica e le responsabilità non vengono chiarite. Gli americani non si
degnano neanche di chiedere scusa alla città. Gli unici che in città
portano avanti una campagna di denuncia, di informazione siamo noi del
presidio. Organizziamo gazebi in città, diamo via migliaia di volantini
sulla questione, mostriamo foto, facciamo annusare l’acqua al
cherosene, decidiamo di fare anche un esposto alla magistratura.

Il 15 marzo viene presentata pubblicamente la lista Vicenza Libera No Dal Molin, che correrà alle elezioni comunali.

Due
giorni dopo, puntuali come un orologio svizzero, arrivano 30 denunce a
carico di uomini e donne del presidio per l’occupazione della
Prefettura del 16 gennaio scorso. Non si capisce come mai in Prefettura
sono entrate 24 persone, però ne vengono denunciate 30. Anche qui i
capi d’imputazione sfiorano il ridicolo: danneggiamento aggravato,
resistenza aggravata a pubblico ufficiale, interruzione di pubblico
ufficio. A firmare queste denunce ovviamente Pecori, padre di Massimo,
candidato sindaco dell’Udc. A rendere il tutto ancora più grave è che
negli atti pubblici c’è un’appunto a penna probabilmente scritto dal
procuratore capo Salvarani dove c’è scritto "FORSE E’ NECESSARIO DARE UN SEGNALE, PERCHE’ I LIMITI SONO STATI SUPERATI". Ma un magistrato non dovrebbe limitarsi ad accertare le responsabilità dei reati? 

Ieri
infine le perquisizioni. Gli indizi sono assurdi. Una è sospettata
perchè ha visitato il sito del centro studi per la Pace di Trieste.
Questo è un indizio, perchè Andrea Licata, ha ricevuto il dvd di
rivendicazione. Come si fa a definire questo un indizio credibile?
Allora tutti quelli che hanno consultato il sito internet del Giornale
di Vicenza (altro destinatario del dvd) nel luglio scorso e magari è
pure contro la base allora è sospettato. Siccome la sospettata è
"fidanzata" con un videomaker, allora lui è stato l’autore del video.
Peccato che, come si legge anche dalla stampa locale di oggi, i due si
siano conosciuti a settembre, cioè due mesi dopo il presunto attentato.
Il terzo sospettato è indiziato, perchè ha fatto una telefonata la
notte del presunto attentato, rilevata dalla centralina della Strada
Pasubio, cioè ad oltre 3-4 km da dove è avvenuto il pseudo attentato.
Questo vuol dire che chiunque quella notte abbia fatto una telefonata
nel raggio di 3-4 km dalla Strada Pasubio può essere sospettato, quindi
per capirci anche se uno era in Piazza dei Signori. Ovviamente il fatto
che quest’ultimo fosse amico dei due e tutti e tre sono attivi
all’interno della lotta del presidio sono prove schiaccianti.

Il
nostro è un movimento che si è sempre caratterizzato per aver fatto
tutto alla luce del sole, mettendo in gioco le nostre facce ed
assumendoci sempre le responsabilità per le azioni che abbiamo
commesso. Per questo è un’offesa e una vergognosa provocazione. Noi
andiamo avanti e già oggi alle 17 ci troveremo tutti davanti alla
Prefettura per consegnare le oltre 6000 firme raccolte in un giorno in
solidarietà alla lotta del presidio. Un consiglio a Pecori: lascia
perdere le spy story e i thriller politici, non hai proprio la
stoffa…

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Perquisizioni a militanti No Dal Molin

Alcuni militanti del Presidio Permanente contro la costruzione della
nuova base Usa stanno subendo, in questi minuti, una perquisizione da
parte delle forze di polizia.

Nei giorni in cui il Presidio denuncia con forza il disastro provocato
dall’incidente all’oleodotto militare La Spezia – Aviano dello scorso
10 marzo, qualcuno ha pensato bene di rispolverare l’attentato avvenuto
dieci mesi fa alla stessa struttura e di puntare il dito contro che si
batte per difendere Vicenza. Abbiamo il sospetto che non sia una
coincidenza.

A breve sarà convocata una conferenza stampa.

Presidio Permanente, Vicenza, 27 marzo 2008

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Basta con i comizi, noi facciamo assemblee

Martedì 25 marzo, ore 21.00, P.za
dei Signori

 

Vogliamo essere
una lista fuori dal comune. Per questo martedì 25 marzo, alle ore 21.00, terremo
un’assemblea pubblica sotto le finestre del Municipio, in Piazza dei Signori.
Non un comizio, perché non dobbiamo convincere nessuno, ma un’assemblea, perché
vogliamo partecipare tutti.

 

Un megafono,
qualche sedia e tante buone idee che ognuno potrà portare. Parleremo
dell’incidente all’oleodotto militare, di partecipazione e autogoverno, delle
necessità di questa città.

La crisi della
rappresentanza si esplicita nel dover scegliere “il meno peggio”; noi vogliamo
ribaltare lo schema: non più i cittadini che delegano un candidato, ma i
candidati che ascoltano e si confrontano con i cittadini; in un’assemblea alla
pari, senza relatori, tavoli o palchi rialzati.

 

Ci metteremo in
cerchio e discuteremo. La
Sala Bernarda è troppo stretta per ospitare tutta la
partecipazione di questa città: noi vogliamo portare il consiglio in
piazza.  Vicenza libera di decidere
il proprio futuro.

 

Vicenza libera, 21 marzo 2008

 

www.vicenzalibera.it

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Vicenza Libera….

Dopo la presentazione della lista davanti alla stazione di pompaggio dell’oleodotto di Polegge, sono stati aperti alcuni siti internet dove poter leggere il programma e trovare tutte le varie iniziative.

www.vicenzalibera.it

www.myspace.com/vicenzalibera 

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Silenzio di tomba sull’oleodotto

Sono passati oramai 10 giorni dall’incidente all’oleodotto militare a Cavazzale ed è già calato il silenzio su questa vicenda, come se tutto fosse apposto, tutto normale e il cherosene fosse solo un brutto ricordo. Purtroppo invece è ancora realtà. L’Astichello è ancora oggetto di bonifica, ci sono le barriere per assobirlo. C’è ancora la puzza di cherosene. Martedì sera in assemblea girava un’ampolla con l’acqua dell’Astichello prelevata il 16 marzo. L’odore era forte. Per le autorità locali, per la stampa, per Costa, per gli esponenti politici cittadini invece sembra che non sia successo nulla. Ci troviamo di fronte a un vergognoso tentativo di insabbiare tutto per non far emergere le responsabilità americane e i danni che possono provocare al territorio le installazioni militari. Venerdì mattina scorso gli studenti volevano andare in corteo davanti alla Ederle. La questura l’ha vietato, dando una prescrizione che imponeva agli studenti di arrivare in via Fabiani, cioè un chilometro prima. Esprimere dissenso e chiedere l’assunzione di responsabilità agli americani in questa città è vietato. Alla faccia della democrazia e della trasparenza. Gli studenti allora sono andati sotto la Prefettura, sono stati ricevuti dal viceprefetto, che li ha presi in giro, minimizzando il tutto e senza dare alcuna risposta ai numerosi quesiti posti. Per questa ragione sabato 22 marzo saremo in parecchi punti della città con gazebi informativi. Ci saranno foto, volantini, testimonianze, perchè bisogna assolutamente rompere questo silenzio. Ne va della nostra salute…

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P.D.= Pestaggi Democratici

Questa mattina Veltroni è venuto a Vicenza per la sua campagna elettorale. Non è stata una visita tranquilla tra ali di sostenitori festanti. Oltre ai soliti fans di Veltroni, ce n’era un gruppetto un po’ particolare: i Panzer Divisionen venuti a chiedere a Veltroni più cherosene, il Dal Molin, MA ANCHE una base militare della marina al lago di Fimon e più guerra, perchè a Vicenza non ci accontentiamo della Ederle, del Dal Molin, della Pluto e della Fontega. I Panzer Divisionen non sono stati fatti entrare all’auditorium Cannetti nonostante fossero vestiti bene e volessero ricordare a Walter che "un altro disastro ambientale si può fare". Veltroni ha pensato bene, quando è arrivato, di correre dentro subito al Cannetti senza nemmeno salutare i fans. I Panzer Divisionen non si sono persi d’animo e hanno aspettato con pazienza l’uscita del loro idolo. In Piazza Matteotti era parcheggiato il pullman di Veltroni, MA ANCHE un altro pullman pubblicitario. C’erano un po’ di fans veltroniani, MA ANCHE tanta polizia. Verso le 11.15 si intravede uscire dal teatro olimpico una folla di giornalisti, vuol dire che c’è anche Walter. Mentre i fans ultracinquantenni di Veltroni si preparavano a festeggiare il suo passaggio, due persone del presidio, facendosi beffa del servizio di sicurezza, riescono a salire sul pullman di Veltroni. Non solo sono saliti, MA ANCHE si sono seduti attendendo l’arrivo del leader del Pd per avere un incontro. Invece di Walter salgono sul pullman carabinieri e poliziotti in borghese che con le maniere forti e la violenza portano fuori di peso i due manifestanti. Non è vero come stanno gestendo i media, che non sono riusciti a salire sul pullman, sono saliti eccome rimanendoci alcuni minuti. Uno dei due c’ha rimesso la giacca, strappata dalle forze dell’ordine. Alla richiesta di "liberare" il manifestante trattenuto, la polizia ha risposto con spintoni, calci e pugni, allontanando i manifestanti. Poi ci si è messi davanti alla macchina della Digos per impedire che il manifestante fosse portato in questura e anche qui spintoni e strattonamenti. Ecco ancora una volta la dimostrazione della concezione del Pd di democrazia: botte e una persona portata in questura. Ci siamo immediatamente recati tutti fuori dalla Questura per richiedere il rilascio immediato e dopo circa un’ora il manifestante è stato rilasciato. La giornata  non è conclusa qui: tutti alle 20.30 in prefettura contro il disastro ambientale dell’oleodotto.

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