Silenzio di tomba sull’oleodotto

Sono passati oramai 10 giorni dall’incidente all’oleodotto militare a Cavazzale ed è già calato il silenzio su questa vicenda, come se tutto fosse apposto, tutto normale e il cherosene fosse solo un brutto ricordo. Purtroppo invece è ancora realtà. L’Astichello è ancora oggetto di bonifica, ci sono le barriere per assobirlo. C’è ancora la puzza di cherosene. Martedì sera in assemblea girava un’ampolla con l’acqua dell’Astichello prelevata il 16 marzo. L’odore era forte. Per le autorità locali, per la stampa, per Costa, per gli esponenti politici cittadini invece sembra che non sia successo nulla. Ci troviamo di fronte a un vergognoso tentativo di insabbiare tutto per non far emergere le responsabilità americane e i danni che possono provocare al territorio le installazioni militari. Venerdì mattina scorso gli studenti volevano andare in corteo davanti alla Ederle. La questura l’ha vietato, dando una prescrizione che imponeva agli studenti di arrivare in via Fabiani, cioè un chilometro prima. Esprimere dissenso e chiedere l’assunzione di responsabilità agli americani in questa città è vietato. Alla faccia della democrazia e della trasparenza. Gli studenti allora sono andati sotto la Prefettura, sono stati ricevuti dal viceprefetto, che li ha presi in giro, minimizzando il tutto e senza dare alcuna risposta ai numerosi quesiti posti. Per questa ragione sabato 22 marzo saremo in parecchi punti della città con gazebi informativi. Ci saranno foto, volantini, testimonianze, perchè bisogna assolutamente rompere questo silenzio. Ne va della nostra salute…

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