solidarietà alle comunità campane in lotta

in questi mesi abbiamo avuto modo di conoscere ed entrare in contatto con le comunità campane che si stanno mobilitando sulla vicenda dei rifiuti. Siamo scesi in piazza quando il presidio di Serre è stato caricato dalla polizia, eravamo presenti il 13 ottobre ad Acerra alla manifestazione nazionale contro gli inceneritori. Di conseguenza siamo vicini e seguiamo con interesse quello che sta succedendo in questi giorni a Giugliano e a Pianura in provincia di Napoli. Le comunità locali sono costrette a subire da 15 anni un’emergenza generata dalla salvaguardia degli interessi dei soliti noti e della camorra. Alti livelli di malattie e tumori, agricoltura compromessa per la complicità o il non intervento delle istituzioni politiche. Di seguito da globalproject un articolo che approfondisce gli elementi di questa vicenda.

Anche la commissione europea decide di fare un nuovo richiamo ufficiale
all’Italia per il dramma dei rifiuti in Campania. Sei mesi dopo il primo richiamo ufficiale
(all’epoca il commissario straordinario era Guido Bertolaso) la Ue
torna a chiedere all’Italia la rapida risoluzione dell’emergenza
rifiuti.
Al momento le uniche soluzioni sono , cosi’ come da 15
anni ormai, la difesa degli interessi economici di quel comitato
d’affari fatto da camorra, imprenditori e politici
che tiene in scacco la Regione Campania. La proroga di 11 mesi del
Commissariato Straordinario all’emergenza rifiuti (fino al 30 novembre
2008) e’ quanto di piu’ grottesco poteva venir fuori da questa ennesima
fase di clamore (parlare di emergenza dopo 15 anni e nessun piano
strutturale e’ ridicolo) sulla questione rifiuti in Campania. La
proroga del Commissariato straordinario rinvia per l’ennesima volta il
passaggio di poteri alle Provincie e ai Comuni, garantisce un carozzone
che ha sperperato 1 miliardo ed 800 milioni di euro in 15 anni, tra
consulenze, perizie tecniche di studi privati smentiti puntualmente
dagli enti pubblici, parcelle a sei zeri e note spesa infinite e che,
dal primo gennaio, è guidato dal neo-prefetto Cimmino.
La chiusura definitiva, il 31 dicembre scorso alle ore 18, del deposito di ecoballe di Taverna del Re a Giugliano
dopo tre mesi di lotte, cariche indiscriminate contro il Presidio
Permenente, una decina di feriti complessivamente ed una media di oltre
50 camion al giorno in quello che, a tutti gli effetti, e’ divenuto il
cimitero dell’agricoltura campana, porta ad uno scenario dove non ci
sono piu’ luoghi da avvelenare con altra monnezza indifferenziata. Ed
allora la "genialita’" del commissariato straordinario individua nella
discarica di contrada Pisani nel quartiere di Pianura a Napoli il sito
ideale per stoccare i rifiuti che provengono dai Cdr. La discarica di
Pianura ha accolto per 30 anni i rifiuti della citta’ di Napoli ed e’
stata chiusa alcuni anni fa dopo un periodo di riapertura di alcuni
mesi. Da tre giorni e’ stato installato il presidio permanente da parte
dei cittadini della zona, che hanno gia’ visto distrutta la collina dei
Pisani da decenni di sversamento della spazzatura. I Tg nazionali e la
stampa main stream ci raccontano dei roghi in fiamme la notte di San
Silvestro, dove anche un bambino avrebbe potuto immaginare che lasciare
centinaia di tonnellate di rifiuti in strada a Capodanno nella
citta’famosa per la bravura dei suoi maestri fuochisti, non sarebbe
stata cosa salutare…
Dimenticando pero’ di ricordare che i
roghi, quelli che avvengono tutti i giorni sotto i ponti delle strade
di periferia, ai bordi delle statali e della A1, quelli di rifiuti
speciali, hanno mandante ed esecutore : la camorra e lo smaltimento
illecito di rifiuti speciali da tutta Italia. Si sprecano in questi
giorni gli appelli per inviare l’esercito in Campania per massacrare le
popolazioni che difendono la loro terra da una logica di sversamento
che procede a tentoni senza nessuna strategia, ed omettono di dire che
governi ed enti locali di centro destra e centro sinistra da 15 anni
non sono stati capaci di elaborare un piano rifiuti completo che parta
dal naturale inizio della filiera del rifiuto, ovvero la raccolta
differenziata "porta a porta", per cui dal 1996 2.600 lavoratori sono
stati assunti nei consorzi di bacino e vengono pagati senza lavorare,
perche’ le istituzioni non applicano la raccolta differenziata con la
costruzione delle infrastrutture necessarie.
Chiedono l’esercito
per passare sopra le teste di chi caparbiamente si oppone alla difesa
degli interessi dei poteri forti, della Fibe di Romiti, della
Fisiaitalimpianti, delle ditte di trasporto e movimento terra legate
alla camorra, agli interessi dei politici di destra e di sinistra che
fanno affari con i rifiuti come dimostrato dalla magistratura napoletana.
Le alternative alle discariche ed agli inceneritori ci sono , ed a
chiare lettere i comitati di lotta in difesa della salute e
dell’ambiente l’hanno detto all’ex commissario Pansa nel mese di
ottobre, proponendo un piano alternativo fondato sulla differenziata
porta a porta, attraverso l’assunzione dei 3.500 disoccupati inseriti
nei percorsi di formazione e lavoro della Regione Campania, attraverso
la trasformazione degli impianti di Cdr (combustibile da rifiuto) in
impianti di trattamento a freddo
in cui trattare i rifiuti con il metodo meccanico biologico come
avviene in diverse metropoli d’occidente. La risposta e’ stata quella
della difesa degli interessi dei poteri forti.
Per questi farabutti solo fumo nero….

Global Project Napoli
 

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