Ma vediamo ora invece cosa sta succedendo alla Ederle, con la quale peraltro avremo un incontro ravvicinato venerdì:
LA CLINICA. CERIMONIA DI INIZIO LAVORI Primavera 2010 La Ederle avrà il centro medico |
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Gli italiani posano la prima pietra, gli americani danno il primo colpo di badile. La sostanza non cambia: ieri gli ufficiali della Setaf e i due rappresentanti delle ditte costruttrici hanno dato il simbolico avvio ai lavori, con un’energica badilata, della clinica che, per la primavera del 2010, garantirà alla comunità americana di Vicenza servizi sanitari di prim’ordine. «Clinica non vuol dire ospedale – tiene a precisare il colonnello Brian Line, comandante del centro medico di Lanstuhl, in Germania -. Qui troveranno posto i servizi ambulatoriali, diagnostici, oltre al centro di ostetricia. Per gli interventi più complessi continueremo ad appoggiarci al San Bortolo di Vicenza, un ospedale di alta qualità di cui abbiamo avuto modo di apprezzare l’efficienza nel corso degli anni». Vincenzo Riboni, primario del pronto soccorso, è tra gli ospiti della cerimonia e si gode gli elogi. Nello stesso tempo immagina quali potranno essere le future integrazioni tra servizio sanitario pubblico italiano e questo imponente centro medico militare americano, dove lavorerà un’equipe medica di oltre 200 persone, molte delle quali italiane. Prove tecniche di collaborazione, insomma, per reciproco vantaggio sperano tutti. I numeri, prima di tutto. Si tratta di un complesso di 13 mila metri quadrati, progettato dagli studi R.L.F. della Florida e Nesco International di Roma, per la cui realizzazione si sono associate in una joint venture l’azienda tedesca Bilfinger Berger e l’emiliana Pizzarotti. Gli americani spenderanno 30 milioni di euro, anzi, visto che lo zio Sam ama la precisione, 29.676.186,82 euro, come si evince dal grande cartello che illustra le caratteristiche dell’Enhanced health service center. "Coming in spring 2010", è il titolo del cartello, della serie chiavi in mano nella primavera del 2010. Passeggiando per la Ederle si può notare che il centro sociale riservato alle famiglie è praticamente già arrivato al tetto e, pochi metri più in là, al campo sportivo, ecco il generale Frank Helmick con la pala dorata che dà un altro colpo per ridisegnare il futuro dei soldati americani a Vicenza. «Questa iniziativa – ricorda il col. Line – rappresenta il più grande progetto di edilizia sanitaria in Europa per i prossimi 20 anni ed è il risultato di un lungo e accurato studio da parte di team di ingegneri e architetti europei. Questo nuovo centro medico riunirà in un unico edificio le vecchie strutture sparse all’interno della Ederle, come le cliniche mediche e dentistiche, i servizi di assistenza sociale e il centro di assistenza al travaglio e al parto». «Il nuovo centro medico – conclude – ridurrà il numero dei viaggi in pullman di 15 ore, tra andata e ritorno, che i nostri soldati sono ora costretti a fare per raggiungere l’ospedale di Landstuhl per gli esami medici». Mentre i badili si concedono ai fotografi, si evita accuratamente di parlare di Dal Molin, anche se questa struttura sanitaria sarà il perno della comunità americana allargata. Pare comunque che il commissario Paolo Costa stia lavorando con gli architetti Usa al fine di riportare dalla parte di viale Ferrarin il tutto. E pare anche che gli americani si siano convinti ad accettare il cambio di fronte.MA. SM.
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Ma che bellezza. Un ospedale dove curare chi torna dalla guerra quando ha le crisi psichiatriche. Un ospedale unico in Europa, se è vero che è così, dentro una base. Non per i cittadini, costretti ad aspettare mesi e mesi per problemi importanti. Ma prodotti da dinamiche militari. Questo ce la dovrebbe dire lunga su come vengono investiti i capitali nel mondo.
Quindi, a Vicenza un centro di prim'ordine, per cittadini di serie a (militari!) e un San Bortolo con i suoi scandali, per noialtri cittadini di serie b.