Con la firma di Prodi siamo entrati nella fase di blocco dei lavori e sentiamo la necessità di aprire un dibattito importante su cosa voglia dire bloccare i lavori e soprattutto rafforzare le relazioni che in questi mesi abbiamo stretto in giro per l'Italia sia con chi lotta per i beni comuni sia chi contro la guerra. Per questo invitiamo tutte le realtà nazionali a noi vicine e solidali a venire a Vicenza sabato 14 luglio al presidio permanente per partecipare a un incontro nazionale. Ci farebbe piacere che chi in questi mesi ha espresso solidarietà, è venuto a Vicenza il 17 febbraio, chi abbiamo conosciuto in giro per l'Italia, chi abbiamo ritrovato il 9 giugno a Roma contro Bush rispondesse al nostro appello. Per vincere questa battaglia abbiamo bisogno dell'aiuto di tutti. Di seguito il testo completo del nostro appello:
Da più di un anno Vicenza è attraversata da un
movimento popolare forte e radicato che si oppone alla costruzione di
una nuova base militare presso l’aeroporto Dal Molin. Decine di
migliaia di vicentini sono scesi in piazza, assemblee ed iniziative
partecipatissime si svolgono settimanalmente in città, azioni vengono
effettuate contro la costruzione della base.
Vicenza si è messa in
cammino, ha costruito relazioni con chi lotta in Val di Susa contro la
Tav, con il Patto del Mutuo Soccorso, con i comitati contro le servitù
militari dalla Sardegna ad Aviano e con tantissime altre realtà
italiane, europee e statunitensi.
Ci siamo incontrati a Vicenza in occasione delle manifestazioni, così come in Val di Susa e a Roma il 9 di giugno.
Ora vi chiediamo di tornare a Vicenza, di essere insieme alle cittadine
e ai cittadini di Vicenza per bloccare i lavori di costruzione del più
grande insediamento di guerra del sud-est Europa.
Vogliamo
difendere insieme a voi i beni comuni, ed allo stesso tempo fare di
questa nostra battaglia un bene comune prezioso per tutti.
Vogliamo innanzitutto ripercorrere le fasi che hanno caratterizzato questi mesi di lotta:
la
prima fase che noi individuiamo è quella del rifiuto del progetto e del
tentativo, attraverso la mobilitazione popolare, di bloccarne
l’approvazione da parte del Governo locale e centrale.
la
seconda fase è quella “ribellione” al “non mi oppongo” del Governo
Prodi comunicata dai telegiornali serali del 16 Gennaio; la città è
insorta indignata e non ha accettato questa imposizione. Le iniziative
si sono susseguite fino alla grande manifestazione nazionale del 17
febbraio che ha visto almeno 150 mila persone sfilare pacificamente per
le strade di Vicenza.
la
terza fase è quella della resistenza ai lavori per la realizzazione del
progetto, caratterizzata da azioni come l’occupazione della Basilica
Palladiana e il taglio dei cavidotti per fibre ottiche posati nei
pressi del Dal Molin.
Dopo che il governo Prodi ha ufficializzato,
attraverso l’ambasciatore statunitense Spogli, il si alla nuova base
Usa al Dal Molin, si è aperto al nostro interno un dibattito sulle
forme della resistenza ai lavori e sulle prospettive future della
nostra lotta.
Proponiamo, quindi, a tutte/i un incontro nazionale a
Vicenza dove le donne e gli uomini del Presidio Permanente proporranno
il percorso di opposizione alla realizzazione della nuova base Usa; un
percorso che, per noi, deve unire locale e globale, perché vogliamo sì
difendere la nostra terra, ma anche costruire un futuro senza basi di
guerra.
Per adesioni: comunicazione@nodalmolin.it
l’orario di inizio dell’incontro verrà comunicato nei prossimi giorni