Un bel 4 luglio No Dal Molin

Un anno fa esatto eravamo in circa 300 fuori dall'aereoporto Dal Molin a protestare contro la nuova base militare. Ieri eravamo molti di più e per lo più in Piazza dei Signori. Una piazza viva, colorata e soprattutto libera dalle servitù militari. La bandiera della pace appesa tra le due colonne attirava i bambini pronti a divertirsi con l'animazione di Arciragazzi. C'erano alcuni striscioni appesi per la piazza tra cui un eloquente "Chi non si oppone è complice". E poi una scorpacciata di pasta, anguria, teatro e musica. La pasta polverizzata in pochissimo tempo (circa 600 porzioni), anguria pure, acqua a volontà e pure il banchetto dei mojito con tanto di menta raccolta dal presidio a sostegno delle spese del "Giornale Dal Molin", il cui terzo numero, quello di luglio, è uscito ieri per l'occasione. Dopo aver riempito la pancia è arrivato il momento della cultura e le donne del presidio hanno presentato in grande stile il loro spettacolo teatrale "Alla fiera del Nord-Est". Non capita tutti i giorni di vedere uno spettacolo teatrale in piazza e fa comunque un certo effetto vedere tanta gente seduta che guarda e che poi al termine dell'esibizione applaude convinta. Dopo il teatro è la volta di Vitaliano Trevisan, scrittore vicentino, che ha letto un pezzo di Thoureau, un americano famoso per aver scritto un saggio sulla disobbedienza. Poi è arrivato il momento della musica. Ancora una volta è il turno delle donne del presidio, che hanno eseguito una selezione delle migliori e ormai storiche canzoni "no dal molin". Ha chiuso la serata il concerto dell'Osteria Popolare Berica. Qualche centinaio di persone fisse in piazza, tanta gente che passava, quindi più di un migliaio di persone sono passate in piazza. Sull'altra festa dell'indipendenza, quella della caserma ederle non so come  sia andata e la stampa locale dà delle versioni diverse. Un successo per il Giornale di Vicenza con tanto di Helmick in bermuda, meno gente degli altri anni e sottotono secondo il Vicenza. Le uniche cose sicure erano comunque metal detector all'entrata, il rumore dei fuochi e una persona allontanata e portata fuori dalla Caserma, perchè aveva una maglietta con scritto "no more bases no more war" con una bandiera americana e italiana sulla maglietta.

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