3 iniziative a difesa del presidio

L'assemblea di martedì sera al presidio ha deciso di lanciare 3 iniziative per il mese di aprile. Giovedì 12 davanti alla Ederle, giovedì 19 davanti al consiglio comunale e verso fine mese un'iniziativa di boicotaggio della Banca Popolare di Vicenza di proprietà di Zonin. Vogliamo rispondere agli attacchi rivolti al presidio da parte dell'amministrazione comunale non barricandoci dentro il tendone, ma denunciando con più forza ancora i responsabili della svendita della nostra città.

Giovedì 12 alle 20.30 lanciamo una pentolata di fronte alla Ederle. Ci torniamo dopo esserci andati a febbraio prima e dopo il corteo del 17, perchè sappiamo che questo tipo di iniziative danno fastidio agli americani, che non gradiscono manifestazioni di inospitalità. Ci andiamo anche per dire che questo Comune invece di mobilitare un pool di tecnici per trovare il cavillo burocratico per far chiudere il presidio, se ha a cuore la sicurezza dei cittadini, dovrebbe preoccuparsi di quello che succede e passa dentro la caserma Ederle. Con la scusa del segreto militare non si sa nulla. Si parla dell'inceneritore, basta anche ricordarsi della presenza di un virus infettivo alcuni anni fa. Invitiamo tutti quindi a ritirare fuori dalla credenza le pentole, i tamburi dagli armadi oppure di ingegniarsi nella costruzione di strumenti il più rumorosi possibili per dare un bel "benvenuto" rumoroso ai soldati americani appena tornati dalle loro missioni di guerra in giro per il mondo.

Giovedì 19 lanciamo un'altra pentolata fuori dal Comune in contemporanea con il Consiglio Comunale. Andiamo a disturbare il Consiglio Comunale per far capire che il presidio non si tocca, che il loro è un attacco politico, cioè la volontà di chiudere uno spazio di dissenso all'interno della città che non accetta la svendita del proprio territorio. L'idea per quella giornata però non è solo di spignattare davanti al Comune, ma anche di andare a fare una visita alla Procura della Repubblica di Vicenza, altra istituzione che quando si tratta di agire contro i poteri forti diventa improvvisamente immobile. Ricordiamoci solamente la questione dei cavidotti di via Sant'Antonino. Un consigliere comunale se fa richiesta ha diritto di visionare le carte e le documentazioni se presenta un esposto alla procura, cosa che ha fatto la Equizi. La procura non ha fornito tutta la documentazione, ma solo delle carte inutili. E' ora di denunciare il silenzio e l'immobilismo anche di questa istituzione cittadina che è di fatto complice di vari abusi edilizi.

Infine a fine mese, molto probabilmente sabato 28 dopo l'iniziativa di boicotaggio dei vini Zonin di domenica 1 aprile fuori dal Vinitaly a Verona, il gruppo boicotaggi del Presidio ha lanciato una mobilitazione di promozione di boicotaggio della Banca Popolare di Vicenza e in modo particolare del conto "Feelfree". L'abbiamo detto più volte, ma non ci stancheremo di dirlo, Zonin con il suo schierarsi fortemente a favore della base per ovvii motivi economici e di business è complice e responsabile della costruzione della base.

Non abbiamo intenzione di essere passivi, respingiamo l'attacco nei confronti del presidio. Credo sia chiaro che il problema di questa città non sia un tendone impiantato su un campo, ma la costruzione di una base dall'impatto ambientale devastante. 

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