Quello che è successo ieri al governo è la riprova di cosa accade quando non viene ascoltata la base ( è proprio il caso di dirlo!). Una morte largamente preannunciata, insomma.
Lungi da noi essere felici. In realtà la cosa ci cambia relativamente rispetto alla questione Dal Molin. Forse con un governo di destra ci sarebbe un maggior pugno di ferro, ma non è detto neanche quello.
Quello che è certo è che non è giusto accusare i movimenti della fragilità governativa. Non l'hanno detto loro stessi, che la piazza non decide? E ora vorrebbero rimangiarsi tutto per trovare un capro espiatorio? No no, cari miei.
Pubblichiamo ora il contributo di un lettore su quanto riguarda ieri:
Bisogna intravedere la luce in fondo al tunnel.
Un osservatore straniero penserebbe che ieri si è svolta una follia e nemmeno tanto lucida.
Prendendo a base il vero significato della politica, quale strumento per concorrere alla amministrazione della cosa pubblica (della collettività), si può giungere alla conclusione che la politica attuale E' MALATA.
Ponetevi nelle veci di un osservatore estero che osserva una maggioranza di centro sinistra che propone una votazione per il rifinanziamento delle missioni (anche di guerra).
L'osservatore penserebbe: tutto facile, anche in presenza di due coscienze contrarie all’utilizzo delle armi per risolvere le questioni internazionali.
Ci penseranno i Senatori a vita e parte dell’opposizione moderata, perchè in politica estera, normalmente, avviene una sorta di convergenza specialmente se chi propone l’uso delle forze armate è un governo di sinistra.
Già tempo fa proposi l’osservazione che la lotta NO TAV avrebbe incontrato notevoli resistenze da parte di coloro che avrebbero beneficiato della incredibile massa di miliardi in gioco.
Identiche resistenze da parte dei poteri forti si ripropone per la lotta NO DAL MOLIN per le identiche ragioni di interessi economici in gioco e non solo per la realizzazione di Ederle 2 ma, specialmente, per gli indiretti contributi all’industria italiana nelle commesse di Guerra (penso al caro Bersani che si è recato giorni fa a Washington per firmare l’accordo per la costruzione dei caccia F 35).
In conclusione, unitamente alla minima apertura del Governo sui DICO, possiamo finalmente capire le ragioni per le quali la follia di ieri si è consumata: i principali registi della disfatta del Governo sono stati i tre senatori a vita, Cossiga, Pinifarina e Andreotti.
Ad ognuno di questi personaggi si possono riferire (anche se non in modo così asettico) le resistenze di cui parlavo sopra:
NO TAV Pinifarina
NO DAL MOLIN Cossiga
DICO Andreotti.
Questi sono i responsabili che hanno voluto così colpire anche i movimenti che si stanno battendo contro la TAV, contro il DAL MOLIN ed in favore dei DICO.
Paradossalmente la caduta del Governo sul rifinanziamento delle missioni sarà visto quale conseguenza dell’attivismo dei movimenti da me citati.
I soldi e la Chiesa sono stati gli ispiratori dei falchi che hanno voluto così punire le forze più democratiche del paese: i poteri forti contro i movimenti.
Bisogna capire e riflettere senza trovare nei due dissidenti dei capri espiatori.
L’attuale politica è affetta da disturbo bipolare
saigon