I giorni dopo…

I giorni dopo…

la svendita della nostra città, il presidio è sempre affollato. il 17 sera in un'assemblea di 200 persone e il 18 si parla e ci si confronta sul pomeriggio, in cui abbiamo lanciato la scadenza dell'assedio al Consiglio Comunale. Il popolo del no si coordina atrraverso email e sms. Funziona davvero!

La mattina del 18 sfila per le vie del centro un colorato e rumoroso corteo degli studenti. Tirano pomodori contro la prefettura e bloccano la rotatoria della riviera berica per circa un'ora.

Io non ci sono, lavoro. Li vedo sfilare dalla finestra, ascoltando attorno a me i commenti dei miei colleghi.

Spesso gli studenti vengono giudicati perchè "vogliono solo saltare un giorno di scuola".ù

Intanto, loro hanno creato una sigla unitaria, "studenti contro il dal molin", nonostante le differenze. Cosa che spesso, tra adulti, non si riesce a fare….

La mattina poi, li vedo al presidio. Alcuni di loro hanno fatto il turno di guardia notturno; prendono e vanno a scuola, con la massima tranquillità. Come si fa a parlare di mancanza di impegno?

(a parte queste considerazioni, se qualche studente volesse scrivere del corteo lo postiamo; cerchiamo sempre di mantenere le cose più da dentro possibile) 

Nel frattempo arrivano al presidio viveri di ogni tipo e anche i personaggi più strani, quelli che mai avresti detto si sarebbero mobilitati. Signore anziane. Vicini del quartiere che parlano solo dialetto e guardano con sospetto le telecamere. Un ragazzo pelato con la voce molto flebile, che cucina carne per tutti e ripete instancabilmente:- Destra e sinistra…sono le ali dello stesso avvoltoio!!!-.

C'è un pò di sole. Andiamo in piazza.

L'entrata di accesso alla Sala bernarda di Piazza dei Signori è già transennata…il caso Spogli insegna. Decidiamo di sederci davanti alle transenne. Io, assieme agli studenti e ad altri, mi sposto sull'entrata di corso Palladio.

Il marciapiede sotto il portico è stato bagnato in modo che non ci possiamo sedere per terra. Ovvio, se caricano e siamo in piedi è più facile strumentalizzare la situazione. Facciamo un cordone in modo che se arriva qualche consigliere non possa entrare. Tanto, a cosa serve una stanza dove si prendono le decisioni per la città senza consultarne gli abitanti?

Si vedono pochi consiglieri, che tutt'al più rimangono fuori. Alcuni ci diranno poi che si sono avvertiti tra di loro per entrare dalle porte di servizio.

C'è chi invece ha interesse a provocare. Poletto, capogruppo DS, fa il teatrino per entrare a tutti i costi. Si butta in mezzo agli studenti, che non sanno esattamente chi sia ma vedono un signore rosso in faccia che li spintona per entrare. C'è un gran movimento e parte una piccola carica delle forze dell'ordine. Mi arrivano calci e gomitate, anche perchè sono davanti che premo perchè la gente si sieda  a terra. Sto girando le spalle, assieme a Marco, ai cordoni di polizia. E' visibile il fatto che ci stiamo sforzando di non fare precipitare la situazione. Marco riceve una manganellata in testa. La situazione si calma. Io sono girata a parlare con gli studenti. da dietro, un poliziotto mi tira un calcio. Così, a gratis. Queste prepotenze non le riesco a capire. i sorprendo con le lacrime agli occhi perchè quel gesto non c'entrava niente.

nessuno, però, mi ha scritto un comunicato di solidarietà, a me e agli altri che le hanno prese. Poletto ne ha ricevuti parecchi, soprattutto da persone che non erano presenti.

Bello, criminalizzare. A vicenza è una strategia che va sempre per la maggiore.

I giornali del giorno dopo riporteranno anche di lanci di monetine da parte dei manifestanti sui consiglieri, dal lato di Piazza dei Signori. Succede che arriva un consigliere di AN e tira monetine per terra:- siete dei barboni!-. Siamo sinceri…come si fa a non rispedirle al mittente???

Ma è ora di tornare al presidio: stasera altra assemblea. Domani un pullmann va a Roma sotto il Consiglio dei Ministri. Chi rimane farà un presidio in prefettura.

Nel frattempo ci chiamano dalla Val  di Susa: in tremila hanno bloccato la stazione dei treni di Bussoleno, per solidarizzare con noi. Il patto di mutuo soccorso non tradisce.

 

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