16 gennaio. governo rosso…di vergogna

Stamattina ho lasciato il presidio in buone mani. Sono arrivati i ragazzi a montare. Alcuni si sono presi ferie, altri hanno bruciato scuola, comunque lavorano in fretta e velocemente il tenodne è montato. con della moquette rossa costruiamo un'entrata. Dentro c' è un bar rudimentale. La gente sta arrivando e porta di tutto da mangiare e da bere.

Io sono al lavoro. Non ci sono grosse novità. Alle sei e mezza mi telefona radio popolare, chiedendomi se voglio rilasciare un'intervista sulla situazione. Dico di si. Ci dovremmo risentire tra cinque minuti. Mi richiamano, dicendomi: -Ma lo sai, vero, che il governo ha detto di si?-". Mi cade praticamente il telefono dalle mani. Gli metto giù bruscamente e subito chiamo Francesco e Marina di Sherwood. E' tutto vero: Prodi dalla Romania ha dato l'ok. io e i miei colleghi ci mettiamo alla ricerca delle notizie ANSA. Scopriremo poi il grande concetto di partecipazione che ha il nostro premier: una telefonata per ministro:- Dò l'Ok- e via. Manco la nostra fosse una repubblica presidenziale.

Per questa sera l'assemblea permanente aveva lanciato una fiaccolata. Lo scopo era sensibilizzare e far scendere in piazza i cittadini in vista di una decisione imminente.

Lo spirito della cosa è quindi decisamente cambiato……

L'appuntamento è per le otto e mezza in Piazza Castello. alle otto siamo già due-trecento. Siamo incazzatissimi. Niente bandiere di partito stasera. Niente bandiere di chi ha tradito la nostra città. Si presentano alcuni esponenti dei DS cittadini, che vengono contestati.- Alcuni di loro si autosospenderanno nei prossimi giorni.

Il corteo parte ed è immenso. E' difficile gestire tuttal a gente incazzata. Sotto al Comune bruciamo in massa le tessere elettorali. Se le tengano…i partiti sono chiusi nei palazzi. Noi siamo altrove.

decidiamo tutti insieme di occupare la stazione. Oddio, tutti e cinquemila è un pò un eufemismo.

Diciamo che serpeggia nell'aria la convinzione che la cosa si può fare.

Sui binari canti, slogan, balli. Teniamo per circa due ore e lanciamo le mobilitazioni per il giorno dopo: andiamo ad assediare la Giunta Comunale. che per prima ci ha imposto una scelta. che non ha concesso in tempi rapidi il referendum. C'è poco da fare: la vicenda Dal Molin non verrà riassorbita così facilmente. Il prezzo politico sarà altissimo.

Torniamo al presidio che è già assediato da giornalisti, curiosi e facce più o meno note.

Io non rimango a dormire, ma chi invece fa la notte viene svegliato da delle voci molto sinistre: – Guerrieri…volete fare la guerra???….- e ci mancavano solo citazioni dal film….

Stamattina ho lasciato il presidio in buone mani. Sono arrivati i ragazzi a montare. Alcuni si sono presi ferie, altri hanno bruciato scuola, comunque lavorano in fretta e velocemente il tenodne è montato. con della moquette rossa costruiamo un'entrata. Dentro c' è un bar rudimentale. La gente sta arrivando e porta di tutto da mangiare e da bere.

Io sono al lavoro. Non ci sono grosse novità. Alle sei e mezza mi telefona radio popolare, chiedendomi se voglio rilasciare un'intervista sulla situazione. Dico di si. Ci dovremmo risentire tra cinque minuti. Mi richiamano, dicendomi: -Ma lo sai, vero, che il governo ha detto di si?-". Mi cade praticamente il telefono dalle mani. Gli metto giù bruscamente e subito chiamo Francesco e Marina di Sherwood. E' tutto vero: Prodi dalla Romania ha dato l'ok. io e i miei colleghi ci mettiamo alla ricerca delle notizie ANSA. Scopriremo poi il grande concetto di partecipazione che ha il nostro premier: una telefonata per ministro:- Dò l'Ok- e via. Manco la nostra fosse una repubblica presidenziale.

Per questa sera l'assemblea permanente aveva lanciato una fiaccolata. Lo scopo era sensibilizzare e far scendere in piazza i cittadini in vista di una decisione imminente.

Lo spirito della cosa è quindi decisamente cambiato……

L'appuntamento è per le otto e mezza in Piazza Castello. alle otto siamo già due-trecento. Siamo incazzatissimi. Niente bandiere di partito stasera. Niente bandiere di chi ha tradito la nostra città. Si presentano alcuni esponenti dei DS cittadini, che vengono contestati.- Alcuni di loro si autosospenderanno nei prossimi giorni.

Il corteo parte ed è immenso. E' difficile gestire tuttal a gente incazzata. Sotto al Comune bruciamo in massa le tessere elettorali. Se le tengano…i partiti sono chiusi nei palazzi. Noi siamo altrove.

decidiamo tutti insieme di occupare la stazione. Oddio, tutti e cinquemila è un pò un eufemismo.

Diciamo ch serpeggia nell'aria la convinzione che la cosa si può fare.

Sui binari canti, slogan, balli. Teniamo per circa due ore e lanciamo le mobilitazioni per il giorno dopo: andiamo ad assediare la Giunta Comunale. che per prima ci ha imposto una scelta. che non ha concesso in tempi rapidi il referendum. C'è poco da fare: la vicenda Dal Molin non verrà riassorbita così facilmente. Il prezzo politico sarà altissimo.

Torniamo al presidio che è già assediato da giornalisti, curiosi e facce più o meno note.

Io non rimango a dormire, ma chi invece fa la notte viene svegliato da delle voci molto sinistre: – Guerrieri…volete fare la guerra???….- e ci mancavano solo citazioni dal film….

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