Rompere i meccanismi della
rappresentanza; sostituire la delega con la partecipazione diretta;
costruire forme di condivisione che evidenzino l’ipocrisia degli spot
elettorali. Una lista di donne e uomini per aprire un nuovo percorso
politico di partecipazione: sarà questa la presenza all’interno della
campagna elettorale di coloro che a Vicenza hanno scelto la
mobilitazione contro l’imposizione.
Una lista che non è un fine, bensì un mezzo: non
corriamo per conquistare il Palazzo, ma per sperimentare forme altre di
autogoverno e autogestione. In queste settimane, per descriverci il
percorso che abbiamo fatto, abbiamo usato la metafora della chiocciola:
lenti, ma sempre in movimento; riflessivi, ma con un grande bagaglio di
esperienze, sensibilità, diversità che ci portiamo sempre sulle spalle.
Abbiamo discusso in modo permanente, trovandoci la sera
e riconvocandoci il giorno successivo; abbiamo ascoltato cosa aveva da
dirci Vicenza, senza costruire eventi mediatici ma sfruttando i gazebo
della raccolta firme: perché ascoltare è diverso dal fare propaganda.
Ci siamo chiesti che significato ha la crisi della rappresentanza, come
dovrebbe comportarsi un consigliere comunale, quali contenuti dovrebbe
avere un programma.
Ne abbiamo concluso che un programma non è un testo, ma
un percorso; che la crisi della rappresentanza nasce dai processi di
delega; che un consigliere comunale dovrebbe essere al servizio di
molti e non in rappresentanza di alcuni. Abbiamo deciso di metterci in
gioco ancora una volta, dicendoci che abbiamo ancora tanto da imparare,
una lunga strada da fare. Vogliamo provare a costruire collettivamente
pratiche di gestione collettive della nostra comunità; la nostra non
sarà una lista di persone, ma un intreccio di pensieri.
Abbiamo saputo dar vita al Presidio Permanente, spazio
di diversità e confronto, ma soprattutto di partecipazione; abbiamo
dimostrato che condividere è possibile: ora portiamo la nostra sfida
nel campo di coloro che più ci sono lontani. Vogliamo mettere in
discussione il monopolio del potere decisionale fondato sulla delega:
perché partecipare non solo è democrazia, ma è anche vita.
Presidio Permanente, Vicenza, 6 marzo 2008