Sabato scorso,
con una fiaccolata, migliaia di vicentini avevano dato l’ultimatum a Costa: o
dichiara che il futuro dell’aeroporto Dal Molin è civile e la bonifica in corso
è funzionale a questa conversione, oppure i lavori di ricerca degli ordigni
bellici saranno bloccati.
Mancano poche ore
alla scadenza dell’ultimatum e dal commissario governativo, come ci aspettavamo,
non è arrivata alcuna risposta soddisfacente. Così come siamo in attesa di
conoscere la sorte della moratoria promessa dai parlamentari contrari alla base
e rimasta inattesa.
Una volta scaduti
i sette giorni dati a Costa, qualunque momento è buono per iniziare i blocchi
della bonifica. Impedire la realizzazione della nuova base Usa è un diritto
della comunità locale che, da sempre, ha dimostrato la propria contrarietà al
progetto di militarizzazione.
A poco più di un
mese dalla tre giorni europea, Vicenza è in piena mobilitazione. In queste
settimane sono iniziate le bonifiche e nel frattempo la Giunta comunale è
tornata all’attacco del Presidio Permanente, aprendo una procedura di abuso
edilizio volta allo sgombero e alla demolizione del luogo simbolo della lotta
contro il Dal Molin.
Non solo: il
Sindaco, nel goffo tentativo di mettere il silenziatore al movimento vicentino,
ha proposto di spegnere le luminarie natalizie durante la tre giorni di
mobilitazione: una ritorsione politica contro una città che non accetta le
imposizioni dell’Amministrazione locale e del Governo.
La mobilitazione
continua, mentre si moltiplicano le adesioni alla tre giorni europea da tutta
Italia e dall’Europa [l’appello è disponibile sui nostri siti internet]. Nei
prossimi giorni inizieranno i blocchi: ci appelliamo a quanti, in tutta Italia,
ci hanno sostenuto in tutti questi mesi di mobilitazione, perché si
moltiplichino le iniziative di appoggio in ogni territorio. Il vostro sostegno è
la nostra forza: il futuro è nelle nostre mani.
Presidio Permanente, Vicenza, 2
novembre 2007