Il Comune di Caldogno dopo una lunga riunione non ha concesso le autorizzazioni per svolgere il festival/campeggio No Dal Molin. E' chiaro che si tratta di una decisione politica e non certo tecnica, visto che nei giorni scorsi si è lavorato per trovare le soluzioni migliori per quanto riguarda gli allacciamenti ed abbiamo fornito progetti dettagliati. Questo non vuol dire che il campeggio non si fa. Si va avanti, la settimana prossima inizieranno i lavori per trasformare il campo di via madre teresa di calcutta in un campeggio attrezzato e una zona festival. Intanto domani mattina saremo alle 10 di fronte al municipio di Caldogno. Invitiamo tutti a venire in modo tale che il Comune ci ripensi. E' nell'interesse comune di tutti svolgere il campeggio in un clima sereno e tranquillo. Ecco l'articolo del Giornale di Vicenza di oggi:
LA DECISIONE. Dopo un vertice-fiume della maggioranza arriva il parere negativo per «ragioni tecniche»
Caldogno dice "no" al camping anti-base
di Marco Scorzato
La “Woodstock vicentina” non avrà l’autorizzazione.
Dopo un tira e molla durato alcune settimane – con incontri tra
amministratori pubblici e comitati, vertici in prefettura, appelli
della questura, progetti e correzioni – l’amministrazione comunale di
Caldogno ha sciolto le riserve esprimendo «parere negativo
all’autorizzazione» per il festival-camping anti-base previsto dal 6 al
16 settembre in un fondo agricolo privato in via Madre Teresa di
Calcutta.
I motivi? «Sito non idoneo perché limitrofo a due
quartieri residenziali; eccessiva durata dell’evento; viabilità
inadeguata; prevedibili pericoli dovuti al sovraffollamento dato
dall’elevato numero di partecipanti; concomitanza con altre
manifestazioni e con l’inizio delle scuole; infine, impossibilità di
garantire la sicurezza ambientale e logistica dei residenti e dei
manifestanti vista l’altra concentrazione di persone». È quanto si
legge nella nota diffusa dall’amministrazione comunale che spiega la
decisione assunta l’altra sera a tarda ora al termine di un
vertice-fiume della maggioranza calidoniense. Alla riunione non ha
partecipato il sindaco Marcello Vezzaro, assente per ferie, ma i suoi
colleghi di giunta assicurano che egli ha seguito a distanza tutta la
vicenda, condividendone ovviamente l’approdo. Un epilogo tutt’altro che
scontato alla vigilia. visto che nei giorni scorsi alcuni membri della
giunta, tra cui l’assessore Ferdinando Cappozzo, avevano manifestato
segnali di apertura ai comitati. Anche la questura lasciava intendere
di preferire una collocazione certa e non troppo vicina al centro di
Vicenza all’evento. Sembrava dunque che il vertice di maggioranza fosse
solo una formalità per dare il via libera ai comitati. E invece la
situazione si è capovolta. Non senza frizioni nella maggioranza stessa,
una lista civica che annovera all’interno anime diverse e riferibili
sia al centrodestra che al centronistra.
«L’apertura ai comitati
era stata data a voce da alcuni esponenti della giunta quando ancora
non avevamo in mano il parere dei nostri tecnici – spiega Nicola
Ferronato, vicesindaco forzista di Caldogno -. Ora, sulla base
dell’analisi tecnica, non ce la sentiamo di assumerci la responsabilità
di autorizzare un evento che si preannuncia di durata e dimensioni
eccessive per Caldogno».
La mancata autorizzazione ribadisce il
primo “no” espresso dalla giunta calidoniense l’8 agosto scorso e
impedisce agli organizzatori allacciarsi ai sottoservizi. Consapevoli
di questo, i comitati nei giorni scorsi avevano presentato al Comune un
disegno più dettagliato . Ma non è bastato a strappare il sì.
«Siamo consapevoli che ci attiriamo delle critiche – dice Ferronato –
ma non è una decisione politica, bensì tecnica. Vorrei ricordare che
siamo l’unico Comune che ha detto no al Dal Molin». Se non altro sarà
contenta la Lega Nord, che a Caldogno sta all’opposizione, ma che con
una mozione dei consiglieri comunali sostenuta dal segretario
provinciale Paolo Franco aveva invitato l’amministrazione a non
autorizzare il camping.
L’unico provvedimento che al momento ha
valore giuridico resta però il “no” della giunta dell’8 agosto. Ma la
vicenda è tutt’altro che conclusa e con i comitati si preannuncia un
lungo braccio di ferro.
LA REPLICA. ll movimento non molla la presa
«Scelta politica ma la festa si farà Non ci fermano»
«Avanti tutta, più di prima: il camping si farà lo
stesso». I portavoce del presidio permanente sono categorici. La
replica alla decisione del Comune di Caldogno di negare
l’autorizzazione alla manifestazione di settembre arriva immediata: «Se
il Comune pensa di far naufragare il festival si sbaglia – afferma
Francesco Pavin, uno dei leader del movimento no-base -. Noi procediamo
decisi con l’organizzazione. Stiamo preparando tutto, tendoni e servizi
a norma. Noi siamo in regola e vogliamo fare un festival in regola. Se
il Comune vuole metterci nell’illegalità si assume tutta la
responsabilità. Noi ci saremo e se Caldogno vorrà mandarci i suoi
quattro vigili faccia pure. Vedremo che “casino” verrà fuori».
Concetto chiaro, anche se i vigili dell’Unione dei Comuni di Caldogno,
Isola e Costabissara in verità sono almeno una ventina. Gli
organizzatori hanno fatto sapre che per allestire un camping «a norma»
hanno un budget di 50 mila euro.
«Questo è un “no” politico –
aggiunge Pavin – Anche questa giunta alla fine ha gettato la maschera,
è come la giunta Hüllweck». Secondo Pavin le motivazioni “tecniche”
addotte dalla maggioranza calidoniense «non stanno in piedi». «Ci sono
festival rock in ogni angolo di Vicenza e dei Comuni vicini – afferma
Pavin -. Non si è mai sentito che un Comune neghi un festival o una
sagra senza motivazioni serie. Qui noi non ne vediamo, perché non ce ne
sono. A questo punto che il Comune se la veda con questura e
prefettura. Noi il contratto d’affitto col privato per l’utilizzo
dell’area ce l’abbiamo già».
Al grido “avanti tutta” di Pavin si
aggiunge la voce del verde Olol Jackson e Cinzia Bottene. Il primo da
Praga, dove è andato ad incontrare i sindaci dei Comuni interessati
dalla nuova base Usa in Repubblica Ceca, dice che «la manifestazione si
farà comunque». «Andremo avanti senza il Comune di Caldogno», gli fa
eco la Bottene, in vacanza negli Stati Uniti.
Non si arresta dunque
la macchina organizzativa del festival-camping. Volantini, passaparola,
appelli sul web ospitati tra l’altro sul blog di Beppe Grillo sono solo
alcuni dei veicoli del tam-tam innescato da tempo. Secondo gli
organizzatori il programma di dibattiti, azioni e spettacoli teatrali e
musicali è in grado di calamitare migliaia di manifestanti da tutta
Italia. Intanto i comitati stanno pensando ad una nuova grande
manifestazione contro la base da organizzare nell’autunno prossimo.