sabato c'è l'incontro nazionale al presidio e bisogna darsi da fare un po' per sistemare e rendere accogliente il presidio per sabato. intanto stasera alle 20.30 c'è la riunione del gruppo di gestione del presidio che affronterà gli aspetti logistici della giornata. Sempre stasera alle 21 si riunisce il gruppo comunicazione e circa mezz'ora dopo c'è anche la proiezione di "Galline in fuga", film a cartoni animati con a seguire un dibattito a sorpresa. Giovedì sarà una giornata dedicata alla sistemazione del presidio, quindi chi ha voglia di dare una mano è ben accetto. Sempre venerdì prima di cena dovrebbe esserci anche la riunione del gruppo resistenza, che continua il dibattito in corso su cosa significhi blocco dei lavori. Segnaliamo poi dal blog del comitato di Vicenza Est un'iniziativa che si svolgerà davanti alla Caserma Ederle. Il disertore americano Chris Capps sarà fuori dalla caserma dalle 20.30 con il megafono in mano per leggere una lettera ai soldati americani rimasti qua a Vicenza. Di seguito il testo della lettera tratto dal blog del Comitato di Vicenza Est:
Italiani, e soldati di stanza in Italia, mi chiamo Chris Capps. Ero di
stanza in Germania poco prima del mio dislocamento a Baghdad, Iraq.
Dopo averci completato il mio turno di servizio sono stato riportato in
Germania dove ho appreso che fra meno di 9 mesi sarei stato inviato in
Afghanistan. Per me far parte di un'occupazione, anche quando non si è
nel ruolo di combattente diretto significa partecipare nell'oppressione
del popolo indigeno del paese che stavo occupando. Per me tale
situazione era inaccettabile e ho capito come uscire dall'esercito
allontanandomi senza permesso. Ormai sono fuori dall'esercito e faccio
parte di un'organizzazione che si chiama Veterani dell'Iraq contro la
guerra (Iraq Veterans Against the War). Sono qui in Italia come parte
di un'iniziativa per prendere contatti con soldati che si trovano di
stanza qui e farli capire che non sono soli nei sentimenti di disagio
che provano nei confronti del conflitto in Iraq. Come ho imparato in
prima persona, esistono altre scelte oltre a quella di accettare di
essere inviato in missione. Mi trovo qui come ospite dei gruppi di pace
locali in Italia che non vogliono assistere passivi né alla
continuazione dell'attuale conflitto né al vostro coinvolgimento nello
stesso. Non vogliono assistere a un'occupazione che venga supportata
dal proprio territorio, né vogliono accettare che voi, i loro attuali
vicini di casa, vengano inviati a fare parte dello stesso conflitto.
Spero che ascoltiate sia la maggioranza degli Americani sia la
maggioranza degli italiani che vogliono porre fine ora a tutto ciò.