e dopo gli attentati, ora il proiettile…

Dopo i "misteriosi" attentati del giugno scorso conseguenti la firma di Prodi, ora arriva anche il proiettile recapitato a Cinzia. Se pensavano di intimidirci, hanno sbagliato di grosso. La busta recapitata ieri a casa di un suo parente con francobollo (ma non timbrata) contenente un proiettile non è un attacco ad una persona, ma ad un intero movimento che evidentemente comincia a far paura e fastidio. Casualmente in questo periodo anche esponenti del movimento no tav erano stati oggetto di atti intimidatori. E' chiaro quindi che si sta tentando di arrestare e calmare con metodi poco puliti e non certo di cui andar fieri quelle comunità in lotta che si stanno opponendo dal basso a delle scelte devastanti imposte dall'alto. Questi metodi non sono certo una novità, già altre volte ci sono stati episodi simili. Noi andiamo avanti nella nostra battaglia a partire da sabato al presidio che ci sarà l'incontro nazionale per discutere sui blocchi dei lavori.

Ecco il testo del comunicato stampa del Presidio sul proiettile:

PROIETTILE RECAPITATO A CINZIA BOTTENE: 
«NON CI FAREMO INTIMIDIRE»

«Non ci faremo intimidire»: è questo, in poche parole,
il riassunto della conferenza stampa con la quale,
quest’oggi, il Presidio Permanente ha commentato quanto
avvenuto ieri, con il ricevimento di un proiettile in busta
chiusa indirizzato a Cinzia Bottene.

«Da mesi ci battiamo contro la violenza generata dalla
guerra e dalle basi militari – ha commentato Cinzia
Bottene, che quest’oggi si è recata in Questura per
formalizzare la denuncia – e gesti di questo tipo non ci
faranno cambiare idea»; «chi colpisce Cinzia – ha
subito aggiunto Francesco Pavin – colpisce ognuno di noi;
ma avvenimenti di questo genere non fermeranno la nostra
mobilitazione».

Il proiettile, calibro 7.65, è stato recapitato ieri ad
una delle figure più rappresentative del movimento
vicentino che si batte contro la costruzione di una nuova
base militare statunitense nella città berica;
un’intimidazione, dunque, contro coloro che da mesi sono
impegnati nella difesa del proprio territorio e della
propria città dalla voracità della guerra. «E’
chiaro – hanno detto Cinzia e gli altri presidianti –
che questo proiettile è indirizzato a tutto il Presidio
Permanente, che da mesi conduce una mobilitazione
trasparente e alla luce del sole per impedire l’ulteriore
militarizzazione di Vicenza». Un avvenimento grave anche
secondo Germano Raniero, che ha ricordato come «spesso,
contro i movimenti, vengano utilizzate queste forme di
intimidazione».

«Anche in Val Susa – ha sottolineato Francesco Pavin –
in questi giorni sono stati recapitati proiettili
indirizzati ad alcuni rappresentanti del movimento No Tav;
è chiaro, dunque, che ad essere sotto attacco sono i
movimenti collettivi che, negli ultimi mesi, hanno saputo
mettere in discussione scelte imposte dall’alto che vanno
contro le comunità locali; ora ci aspettiamo – ha
proseguito Pavin – non solo una ferma condanna da parte di
tutti, ma anche l’attivazione dei Parlamentari che si
oppongono al Dal Molin perché facciano un esposto urgente
al Ministro degli Interni».

Cinzia ha raccontato di essere preoccupata, ma non certo
demotivata; ed attorno alla rappresentante del Presidio si
è già tesa la rete di solidarietà, in primo luogo
delle donne: «questo inaccettabile episodio – hanno
commentato Ersilia, Nora e Antonella – non farà che
rafforzare ulteriormente la solidarietà che da sempre
c’è tra noi.» «Non coglieremo – ha proseguito Nora
Rodriguez – queste provocazioni. Noi, nelle nostre
iniziative, abbiamo sempre lavorato sul simbolico,
dall’occupazione della Basilica palladiana a quella
dell’aeroporto Dal Molin; ma quanto avvenuto ieri non ha
nulla di simbolico, e noi continueremo a resistere alla
costruzione della nuova base così come a questi linguaggi
militari che non ci appartengono e non fanno parte della
nostra cultura».

Nel frattempo sono già numerosi gli attestati di
solidarietà giunti al Presidio da tutta Italia; e, a tal
proposito, verrà dedicato uno spazio sui siti internet del
movimento vicentino.

L’incontro con i giornalisti si è concluso ricordando i
prossimi avvenimenti, a partire da sabato 14 luglio quando
il presidio ospiterà un incontro nazionale in cui si
parlerà delle forme di blocco dei cantieri; «le nostre
armi saranno la determinazione e la creatività, noi per
esprimerci non abbiamo certo bisogno dei proiettili»,
hanno concluso i presidianti. L’incontro avrà inizio
alle ore 14.00.



Presidio Permanente, Vicenza, 10 luglio 2007

 

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