Dopo numerosi consigli di circoscrizione rinviati, sospesi per mancanza di numero legale, finalmente con un anno di ritardo la Circoscrizione 5 di Laghetto si è finalmente espressa e ha votato No al Dal Molin con una mozione presentata dalla Lega, votata dal Centrosinistra e da un consigliere di Forza Italia. Le due istituzioni più vicine alla zona del Dal Molin si sono espresse con voto contrario, ossia la Circoscrizione e il Comune di Caldogno, ma evidentemente questo conta gran poco. Probabilmente questo No espresso un anno fa avrebbe cambiato qualcosa.Incredibile invece lo spiegamento di forze dell'ordine. Esagerato, inutile, quasi da stadio. Blindati, volanti ai vari lati della strada, limitazione di pubblico (60 persone) equamente divisi da comitato del Sì e del No, possibilità di entrare solo se avevi il pass. Domenica scorsa per andare a vedere Prodi, l'entrata era libera, non c'erano controlli all'entrata, c'era meno polizia di lunedì sera. Qui a Vicenza ogni appuntamento pubblico è un'occasione di controllo. Per entrare in consiglio comunale devi mostrare il documento e registrarti, a quello di Circoscrizione devi avere il pass. E' un enorme deficit di democrazia. Quando il pubblico e la cittadinanza partecipa attivamente, vuole dire la sua, scattano limitazioni, controlli, blindature. I nostri politici locali hanno così talmente coraggio delle loro posizioni che si spaventano di fronte un pubblico composto da signore ed anziani che vogliono giustamente decidere sul loro futuro. Il tentativo di criminalizzazione del dissenso è un problema che dovrebbe far riflettere tutti…
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