Sono da poco tornato a casa da Trento. Oggi è stata una grande giornata di contestazione a colui che ha concesso il Dal Molin agli americani. Dopo il suo sì questa di oggi di Trento è stata la prima occasione per andarlo a contestare e l'abbiamo colta in pieno. Due pullman partiti alle 8 dal presidio, parecchie auto, per un totale di 200 No Dal Molin da Vicenza, a cui si sono aggiunti i tosi del Cso Bruno di Trento e i "Kein BBt", i No Tav dell'Alto Adige. Alle 10 si parte in corteo dal Bruno, bandiere No Dal Molin, pignatte e carelli con bidoni di latta risuonano per le vie di Trento tra la curiosità dei passanti. In Piazza Duomo ci fermiamo, aspettiamo l'arrivo dei pullman per andare tutti in corteo verso l'auditorium Santa Chiara.Arrivati i pullman si sfila tra le vie della cittadina trentina tra vari slogan. Arriviamo nei pressi del complesso universitario dove si trova la sala da cui parlerà Prodi. Entriamo nei giardinetti, lasciandoci sulla destra la coda di persone in fila per assistere al discorso di Prodi. Si notano nella coda visi familiari, ma si fa finta di non conoscersi… Ci avviciniamo alle transenne e qui comincia la nostra immancabile sinfonia di pentole e fischietti, alternati da interventi dal megafono per spiegare alla gente in fila il perchè della nostra protesta. Nell'attesa di mezzogiorno, gli studenti medi di Trento si arrampicano su un albero e riescono ad arrivare sul tetto del portico sopra l'entrata dell'auditorium. Attaccano due striscioni, uno "No Dal Molin", l'altro "Prodi Vergogna Vergogna Vergogna". Applausi dalla folla sottostante, anche l'entrata dell'auditorium è stata addobbata per dare il benvenuto a Prodi. Prodi arriva, si alzano forte i "buffone buffone", "vergogna Vergogna", ma il bello deve ancora venire. Prodi entra in sala, comincia a parlare e dopo un minuto all'improvviso una quarantina di persone tra il pubblico si alza, tira fuori le bandiere "No Dal Molin" e interrompono il suo discorso al grido "Governo Vergogna Vicenza non si vende". Prodi rimane impassabile, la sala rumeggia un po' fino a quando il moderatore del dibattito, il direttore del Sole24ore, concede il microfono a un rappresentante dei contestatori. Parla per tutti Cinzia. Nel suo discorso attacca Prodi per come sta trattando la nostra città. E' possibile vede il video della contestazione e dell'intervento di Cinzia sul sito del Corriere cliccando qui. Dopo l'intervento di Cinzia la quarantina di No Dal Molin infiltrati esce tranquillamente dalla sala ed esce dall'auditorium congiungendosi con il resto dei manifestanti fuori. Ma la giornata non finisce qui… Si decide di provare ad impedire l'uscita di Prodi. Ci si divide in tre gruppi, il più numeroso attraversa il parco di Santa Chiara e sbuca davanti all'uscita delle auto. Tutti si siedono per terra, per un colpo di fortuna si anticipano le auto della scorta di Prodi che rimangono parcheggiate fuori. Se Prodi vorrà uscire bisognerà spostare di peso i manifestanti che si sono seduti tranquillamente davanti ai poliziotti. Cosa che avviene poco dopo. I Poliziotti non andando certo per il sottile comincia ad alzare di peso le persone, usando modi a volte un po' esagerati per spostare alcune persone. Sale un po' la tensione, ma tutto sommato la situazione rimane tranquilla. Le forze dell'ordine riescono a creare un varco che permette all'auto di Prodi e della scorta di entrare nel parcheggio. Peccato che una ruota dell'auto passa sopra al piede di un signore spostato dalla polizia. Anche se le macchine sono entrate, devono comunque uscire e quindi si rimane a presidiare l'uscita. Con molto ritardo rispetto alla tabella di marcia, le auto riescono a farsi largo tra la folla con molta difficoltà solo grazie all'intervento dei poliziotti che, senza andare per il sottile, hanno spintonato via un po' di gente. Le due auto, seppur protette a fatica dalla polizia, riescono a partire tra due ali di folla, che non rinunciano a lanciare gli ultimi urli di contestazione ed indignazione nei confronti di colui che ha venduto la nostra città. Finito il blocco ci siamo tutti recati al Bruno in corteo improvvisato per il centro di Trento intonando cori goliardici. Questa è la cronaca di una giornata di contestazione nei confronti di Prodi, che non ha accettato minimamente il confronto ed ascoltato le ragioni della cittadinanza e che con la stessa arroganza e faccia tosta del 16 gennaio scorso ha ribadito che il Dal Molin è una questione urbanistica. Un presidente del genere che si è riempito la bocca in campagna elettorale di parole come "partecipazione" e "riduzione delle servitù militari" si deve solo vergognare, soprattutto se si permette di dichiarare che manifestazione come le nostre "fanno male all'immagine del paese", quando lui ha dato il consenso a un progetto devastante che rovina l'immagine (e non solo..) di Vicenza. Se a Roma pensavano che ci siamo arresi, si sbagliano di grosso!! E adesso tutti a Roma contro Bush!!!
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