Chi ci dice che dobbiamo andare a lavorare sarà contento di aver visto all'opera anche questo giovedì sera gli operai dell'altro comune. Dopo aver scoperchiato la verità sabato 24 marzo, gli operai questa volta un po' più numerosi si sono dati alla costruzione di un simbolico checkpoint davanti alla caserma Ederle.
L'appuntamento era stato lanciato alle 20.30 davanti alla Ederle per la consueta spentolata fuori dalla caserma. Per la gioia del pasticcere siciliano, un po' meno per chi sta dentro la caserma, è partita la sinfonia di pentole e fischietti che oramai ci contradistingue. Con il passare dei minuti la presenza si ingrossa e quindi si può bloccare tutto viale della Pace. Ad un certo una trentina di operai dell'altro Comune si mettono all'opera. Loro caratteristica è quella di fare gli straordinari e di lavorare in orari insoliti, giovedì attorno alle 9.30 di sera. Gli operai con tanto di pettorina arancione ed elmetti da cantiere iniziano a preparare i sacchi di yuta che vengono disposti davanti all'ingresso della caserma. Nel frattempo un altro operaio con il flessibile taglia dei tubi innocenti per preparare la struttura che andrà a comporre il check point. In corrispondenza dei mucchi di sacchi di yuta vengono fissate 3 "x" con i tubi innocenti a fare da base per il tubo innocente lungo che fa da sbarra. Per arredare il tutto un po' di filo spinato attorno al tubo innocente. Finita l'opera applausi generali. Ma non finisce qui. Questa volta oltre al checkpoint si è voluti aggiungere un altro elemento simbolico della guerra: il sangue. Un operaio lancia quindi una secchiata di vernice rossa sull'asfalto davanti alla caserma a simboleggiare cosa vanno a portare in giro per il mondo i soldati americani. Finito il lavoro viene fatta una proposta dal comitato di Polegge. Tutti si sdraiano per terra in silenzio. Si crea una situazione molto suggestiva con tutti sdraiati e con l'accensione della sirena che avvisa i bombardamenti. Dopo qualche minuto riprende il concerto di pentole e fischietti fino alle 11. L'appuntamento è per giovedì prossimo in Piazza Matteotti alle 17.30 per andare a spentolare sotto il Comune!!!
Un'ultima riflessione: ogni volta che in macchina passo davanti alla Caserma Ederle mi viene da pensare che enorme patrimonio per la città potrebbe essere quella zona ad uso civile. Invece di muri, reticolati, torrette di guardia, mezzi militari, quanto meglio sarebbe per tutta Vicenza vedere zone verdi, case per chi nno riesce a pagare l'affitto, servizi per la popolazione, spazi per i giovani, ma anche per gli anziani, centro studi, impianti sportivi, strutture sanitarie a disposizione della città? Più di 1000 famiglie chiedono una casa al Comune, altrettante un contributo per l'affitto, le liste d'attesa per una visita medica sono lunghissime. Siamo sicuri che se la Ederle chiudesse, sarebbe una disgrazia per la città?