Ecco a voi cosa scriveva Marino Smiderle sul Giornale di Vicenza ancora il 20 ottobre 2004. Questo articolo è tratto da una pagina del sito Mediablitz dove sono raccolti tutti gli articoli del Giornale di Vicenza dal 21 ottobre 2004 al 7 marzo 2005, dove si parlava dell'ipotesi della costruzione del nuovo villaggio americano a Quinto. Il link é: http://www2.autistici.org/mediablitz//guerra/invasione.htmlStelle e strisce. Nei prossimi anni la comunità americana di Vicenza è destinata a raddoppiare
Usa, cercansi case disperatamente
Anche un annuncio economico per 203 alloggi residenziali
A parlare sono i numeri. Nel giro di pochi anni gli americani a Vicenza saranno il doppio di quelli che sono adesso. E per americani si intendono i soldati, i dipendenti civili della Setaf e le rispettive famiglie. Se oggi sono intorno a 10 mila, tra un paio di anni arriveranno a quota 20 mila. Logico che a Vicenza e nei comuni limitrofi si stiano cercando sistemazioni logistiche adeguate per la nuova invasione. Tutto parte dall’annuncio di Bush dell’agosto scorso. Il presidente degli Usa rivelava che 70 mila soldati e 100 mila famigliari sarebbero stati trasferiti dall’Europa e dall’Asia negli Stati Uniti. Il tutto in un arco temporale di dieci anni. Questo grande movimento comincerà probabilmente tra un paio d’anni, come ha precisato il generale B.B. Bell, comandante delle forze armate americane dell’Europa. In ogni caso, la domanda è: se ci sarà un ritiro di 70 mila soldati, come mai per Vicenza è previsto il raddoppio delle presenze a stelle e strisce? In questo momento in Europa sono stanziati 62 mila soldati americani, suddivisi in più di 200 installazioni militari raggruppate attorno a 15 comunità, la maggior parte delle quali in Germania. Il generale Bell ha dichiarato che, nei prossimi anni, gli effettivi in servizio in Europa «saranno più di 20 mila ma meno di 30 mila». E quelli che rimarranno saranno concentrati in cinque grandi comunità, tre delle quali sono già state scelte: Kaiserslautern (nel cui distretto ha sede la base aerea di Ramstein), Grafenwoer/Hohenfels (sedi di importanti centri di addestramento) e Vicenza (sede della strategica 173ª Brigata aviotrasportata). Dunque, Vicenza diventa vitale per l’esercito americano, e in questo contesto si spiega il nuovo battaglione di parà che si aggiungerà al 503° (The Rock) e al 508° (Red Devils). È da quando è diventato comandante della Setaf, il gen. Jason Kamiya deve fare i salti mortali per preparare il terreno ai nuovi arrivi. A dir la verità, sono diversi anni che per la Ederle sono stati previsti potenziamenti importanti. Il bilancio della Difesa americana ha stanziato circa 70 milioni di euro per la costruzione di nuovi alloggi all’interno, per il miglioramento delle strutture e per provvedere alle spese d’affitto di alloggi privati a Vicenza e nei comuni limitrofi. Proprio in questi giorni è comparso un annuncio economico sui giornali in cui «il governo degli Stati Uniti sollecita offerta per la locazione di 203 alloggi residenziali… situati entro un raggio di 30 minuti durante l’ora di punta dalla caserma Ederle». «L’offerente – chiarisce l’annuncio – dovrà progettare, finanziare e costruire le unità abitative su terreni interamente di suo controllo, e sottoscriverà con il governo degli Usa un contratto di costruzione per locazione (build to lease)». Dalla Ederle fanno sapere che questo progetto era in stand by da tre-quattro anni e che quindi non è direttamente collegato all’arrivo dei 2.300 parà. Semmai, direttamente collegato al potenziamento delle forze armate americane a Vicenza è la questione dell’aeroporto Dal Molin. Gli immobili già occupati dal personale Nato della V Ataf potrebbero risolvere gran parte dei problemi logistici degli americani; e in più si troverebbero a disposizione una pista che, nonostante la presenza di Aviano, potrebbe far loro molto comodo. Sono in corso trattative serrate, ma ambienti vicini al sindaco Enrico Hüllweck, che ha avuto contatti diretti con Silvio Berlusconi recentemente, danno ormai per concluso l’accordo. Grazie al budget a disposizione, gli americani concederebbero qualche aiuto per l’acquisto delle attrezzature necessarie a far partire la parte civile dell’aeroporto. Tanta, tantissima, carne al fuoco. Che verrà portata a cottura completa nel 2006, quando i parà della 173ª saranno tornati a Vicenza dall’Afghanistan, dove presteranno servizio a partire dalla prossima primavera per un anno intero