Oggi conferenza stampa dal presidio per presentare le iniziative dell'otto marzo. Su giovedì prossimo si è già detto tanto e non voglio ripetermi ancora.
Affrettatevi, ci sono gli ultimi venti posti per la crna; poi siamo duecento e dobbiamo chiudere le iscrizioni.
Nel frattempo oggi scade il bando per i lavori al Dal Molin, vediamo cosa ne dicono i giornali. Il tema urbanisitco sta inoltre tornando di moda: anche perchè trecento case verrannno espropriate per costruire la tangenziale che andrà dalla Ederle al Dal Molin. Assurdo. Tutte queste iniziative collaterali vengono nominate dai giornali ma poi ovviamente spezzettate e nascoste in modo che i cittadini non ricevano informazioni nè ragguagli sulla loro sort. Il modello informativo che si è dato per la Tav è ripartito, quindi.
Qui sotto trovate informazioni prese dal Giornale di Vicenza che comprendono il comunicato stampa partito dal presidio rispetto alle cooperative rosse e alla loro partecipazione all'appalto.
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Dal Giornale di Vicenza di oggi:
g. m. m.) Scade oggi il pre-bando di gara pubblicato dal Comando opere ingegneristiche della Marina militare americana sul sito internet http://www.esol.navfac.navy.mil. Nonostante lo stop imposto al progetto in attesa che il governo italiano uscisse dalla crisi e tornasse in pieno possesso della cabina di regia al ministero della Difesa, il termine per presentare le candidature alla preselezione, avviata il 17 novembre, non è cambiato: il 6 marzo era e il 6 marzo è rimasto, anche se il cronoprogramma degli Usa difficilmente potrà essere rispettato. Fino a ieri il numero delle ditte in gara era salito alla quota record di 191. L’affaire Dal Molin fa gola, dall’America alla Germania, ma soprattutto in Italia, da dove proviene la maggior parte delle candidate. Si va da nomi grossi come la Telecom, la Vodafone, la Siemens, la Fastweb, l’Impregilo, a piccoli studi di progettazione. Le imprese vicentine in lizza sono poco meno di 60, mentre una trentina sono le società che hanno base nel resto del Nordest. Dopo Vicenza, la zona più rappresentata è il Napoletano, con una quindicina di ditte. Nel lungo elenco pubblicato sul sito internet, figurano anche alcune vecchie conoscenze vicentine, come la Intercantieri Vittadello, impegnata della costruzione del nuovo teatro, oppure la Pivato, all’opera nel parking Verdi; o ancora la veneziana Sacaim, che sta curando il restauro della Basilica palladiana, e la coppia Carron-Gemmo, sconfitta per la Basilica ma in gara con palazzo Cordellina. Da tempo è noto che in lizza per il Dal Molin ci sono anche alcune delle cosiddette “coop rosse”. Piero Collina, presidente del Consorzio cooperative costruzioni di Bologna, aveva polemizzato con chi sollecitava una presa di distanza “etica” da parte delle coop, dichiarando: «Almeno i muratori, li possiamo fare?». «Caro Collina, creare lavoro per la guerra è eticamente inaccettabile», rispondono dal presidio permanente di Lobia con un comunicato stampa. «La sua enunciazione – “creare lavoro per i soci delle cooperative è sicuramente etico” – fa a pugni con i principi a cui una cooperativa dovrebbe ispirarsi. Di questo passo anche arruolare soldati per le guerre preventive potrà essere considerato "etico", visto che i soldati mandati ad uccidere e a morire percepiscono uno stipendio». «Non ci stupiamo delle sue parole – prosegue la nota del presidio – prese di posizione come queste erano più che attese da un mondo che, evidentemente, ha fatto del denaro il proprio unico riferimento». «Ribadiamo, però, che per noi il movimento ha appena iniziato il proprio cammino; se il Governo non retrocederà dalla propria posizione impediremo con strumenti legali e mobilitazioni pacifiche la realizzazione dell'opera; e, nei confronti di quelle aziende e cooperative che dovessero rendersi complici di una scelta scellerata, costruiremo forme di boicottaggio pubblico denunciando le loro responsabilità».
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