Scriviamo questo post perchè siamo stanchi di essere definiti quelli che si oppongono a tutto senza costruire niente.
Come si fa a sostenere una tesi del genere? Come si fa a dire che i movimenti che si oppongono allo sfruttamento indiscriminato del territorio per progetti che a lungo andare portano più danno che altro sono movimenti distruttivi?
In Val Susa nei monti in cui vogliono scavare c'è l'amianto. A Vicenza c'è il livello di polveri sottili più alto d'Italia e una società già abbastanza ricca senza bisogno di arricchirsi ulteriormente con un'economia di guerra. In Val di Noto c'è una riserva naturale. A san Pietro di Rosà c'è una zincheria che ha prodotto morti.
Siamo davvero i "no tutto"?
Solo perchè non abbiamo delle forme organizzative tradizionali, ma ramificate? Perchè non siamo organizzati come un partito e i partiti, nel lioro non fare nulla, li critichiamo aspramente?
Invito chiunque pensi ciò a visitare il sito del patto di mutuo soccorso, di cui facciamo parte. Di vedere qunti soggetti vi partecipano e cosa propongono.
Invito inoltre a riflettere che rispetto alla partecipazione, termine di cui la sinistra istituzionale si riempie la bocca, stiamo cercando di costruirla dandoci un metodo nelle assembleee di oltre quattrocento persone che ci sono al presidio.
Non c'è una via già scritta e non c'è scritto da nessuna parte che la democrazia è facile da fare.
abbiamo costruito in meno di un anno una comunità attenta e partecipe, che si interroga su tante questioni. Dalle riflessioni nascono momenti come l'otto marzo; momenti come il convegno con alex Zanotelli; anche semplici tornei di briscola che ci riportano il piacere di fermare un attimo il tempo e condividerlo.
Saluti da un presidio che vive.