Quando Prodi diceva che la questione Dal Molin è solo una questione urbanistica di carattere locale si sbagliava. Ulteriore dimostrazione è che in queste due settimane abbiamo dovuto fare i salti mortali per essere presenti a tutte le iniziative in giro per l'Italia, anzi purtroppo a molti siamo stati costretti a dire pure di no.
Martedì promeriggio il presidio permanente è stato invitato all'università di Bologna a raccontare la propria esperienza. C'erano circa 100 persone a questa assemblea organizzata da tutti i collettivi universitari bolognesi. Il tema era la difesa dei beni comuni, infatti oltre a noi, c'erano i nomose e i notav. Dopo questo dibattito si è ripartiti velocissimamente verso Napoli. Mercoledì mattina i ragazzi dell'Insurgencia, un laboratorio occupato napoletano, insieme a un collettivo hanno organizzato un'assemblea all'unviersità. Oltre a noi come invitati c'erano il comitato contro la privatizzazione dell'acqua e un comitato contro una centrale a turbogas che vogliono costruire in città. A confronto c'erano tre esperienze di lotta su obiettivi completamente diversi distanti oltre 700 chilometri, ma le questioni e i temi sono sempre gli stessi: la difesa del territorio, come coinvolgere la popolazione, la distanza sempre maggiore tra i rappresentanti istituzionali locali e nazionali e la volontà della gente. Finita l'assemblea siamo andati a gustarci un'ottima pizza napoletana e poi tutti al corteo del pomeriggio. Tutto il movimento napoletano contro la guerra infatti aveva lanciato un appuntamento in piazza del Gesù per lanciare la manifestazione di sabato a Vicenza. Con molta calma rispetto all'appuntamento è partito un corteo dal tragitto deciso al momento che ha attraversato il centro di Napoli in mezzo al caos quotidiano e i clacson. Faceva un certo effetto cantare "Vicenza libera", "Vicenza è nostra e non si usa" per le vie di Napoli. E' stato pure coniato un nuovo coro: "Prodi Berlusconi nessuna differenza/Giù le mani da Vicenza". Il corteo si è concluso praticamente in piazza Plebiscito con una piccola azione simbolica: è stata issata una banidera "No Dal Molin" sul terrazzo del teatro San Carlo, quindi anche a Napoli sventola il "No dal Molin". Ma Prodi non aveva detto che era una questione strettamente locale?