Che manica di estremisti, eh?
IL CORTEO DIFENDE VICENZA, HüLLWECK LA DISTRUGGE
Mancano ormai meno di due settimane alla grande manifestazione nazionale del 17 febbraio. Come di consueto, è iniziata la campagna di criminalizzazione preventiva della giunta comunale, la quale non ha mai imparato a tollerare le pratiche di espressione democratica del dissenso.
Comprendiamo il terrore di Hüllweck e soci che, dopo aver più volte ripetuto di conoscere la contrarietà della popolazione, hanno acconsentito alla militarizzazione del Dal Molin tradendo così la volontà dei cittadini che dovrebbero rappresentare. Ma la paura di essere sbugiardati dalla propria città non giustifica il tentativo di criminalizzare chi manifesterà il 17 febbraio. Ci avevano già provato prima del 2 dicembre: sono stati sonoramente smentiti dalla civiltà dei manifestanti che hanno dato una lezione di democrazia a questi signori. Ora li invitiamo a tacere per evitare altre ridicole figuracce.
La manifestazione del 17 febbraio, promossa dagli stessi cittadini che in questi giorni hanno attraversato e reso vivo il presidio permanente, sarà pacifica e colorata, determinata e rumorosa. Vogliamo un corteo unitario per dimostrare ancora una volta che le diverse sensibilità di questo straordinario movimento sono accomunate e legate tra loro dal no al Dal Molin, dalla convinzione che una città diversa da quella che ci prospettano è possibile.
Partiremo dalla stazione dei treni alle 14.30 per concludere il nostro corteo, dopo un giro intorno alle mura cittadine, a Campo Marzo. Qui si terrà un happening con gli interventi di cittadini vicentini, artisti e musicisti.
Ancora una volta, purtroppo, il centro cittadino è stato trasformato in “zona militare”, inaccessibile a tutti coloro che vogliono esprimere la propria contrarietà al Dal Molin; si tratta delle prove generali di quel che sarà il nostro aeroporto civile, ennesima zona con “limite invalicabile” che caratterizzerà la nostra città.
A Vicenza, in questi mesi, è successo qualcosa di nuovo, che va oltre la questione Dal Molin: è nata una comunità locale che, come è accaduto in Val Susa, a Scanzano Ionico e in altre realtà, ha deciso di difendere la propria terra costruendo nuovi legami di solidarietà che vanno oltre le differenze politiche. E’ questa comunità che il 17 febbraio dovrà essere rappresentata: per questo, come è stato il 2 dicembre, la testa del corteo deve andare ai cittadini, alle tante donne e ai tanti uomini di questa terra che in queste settimane hanno manifestato, organizzato assemblee e costruito il Presidio Permanente.
Come è stato per il 2 dicembre, anche questa volta chiediamo a tutte le realtà che ci hanno dato il proprio sostegno e la propria adesione di condividere e accettare le peculiarità e le pratiche del movimento vicentino. Un movimento che ha fatto delle pentole il proprio megafono e della determinazione pacifica la propria forza.
Noi siamo coloro che difendono Vicenza, la popolazione, la sua storia, il suo ambiente e le sue opere d’arte. Chi ha acconsentito alla distruzione della città porta i nomi di Hüllweck, Sorrentino, Prodi.
Alleghiamo ancora una volta l’appello di convocazione della manifestazione.
Presidio Permanente, Vicenza, 5 febbraio 2007