Il convegno di sabato è stato un buon modo di far vedere, in concreto, cosa sarà il 17; una moltitudine di idee,di persone, di "ribellione gioiosa", come direbbe Zanotelli. Un anello di congiungimento tra lotta alle basi di guerra e tutela dei beni comuni, che pefettamente si intrecciano.
Più di mille sono state le persone che, fin dal mattino, affollavano il teatro Astra, davanti ai nostri volti ancora assonnati viste le ore piccole al presidio (grande Max Ferrauto e i Ricci Pasticci!)
Difficile dare una visione completa di tutti gli interventi e dell'energia che scorreva in sala; prego quindi chi volesse dare un'immagine più completa del tutto a mandare un'email a nodalmolin@libero.it, o a scrivere un commento.
Si inizia con gli interventi di NoPonte e NoMose; la mattinata è infatti dedicata ai comitati per la tutela dei beni comuni. Due situazioni agli antipodi, anche dell'Italia, ma che ci danno uno spaccato di come il modello di progresso che ci viene proposto sia ingiusto e non partecipato.
Peppe, NoPonte, viene dalla Calabria; racconta di come sia difficile fare scelte etiche quando pesa la mancanza del lavoro; di come la militarizzazione per loro si rifletta nell'immigrazione dei giovani, che di fronte alla mancanza di prospettive scelgono di entrare nelle forza dell'ordine.
Tommaso, NoMose, parla della tutela di una città unica al mondo; il Mose è un'opera veramente devastante la cui pericolosità sarà possibile capire solo tra anni. Per le informazioni al rigurado vi invito a visitare il loro sito www.nomose.org perchè è veramente chiaro e ben fatto.
Tocca poi ad Alex Zanotelli…che dire di lui? Di un prete che dice a gran voce che la Chiesa deve dire basta alla guerra? Che ci dice che ribellarsi è bello, è creativo, è aria pura?
Menomale che ci sono persone così, che riescono a portare dati concreti e verificabili (i dati della Banca Mondiale) e allo stesso tempo trasmettere energia e positività.
Dopo di lui interviene Giovanni Marangoni, delle Famiglie per la pace, che ribadisce l'importanza di schierarsi, loro lo stanno facendo, attraverso convegni e una rccolta firme da indirizzare alle Aim per chiedere chiarezza e trasparenza rispetto agli appalti al Dal Molin. Per maggiori informazioni, trovate la petizione in presidio.
E' quindi la volta di Casarini e fa un certo che vedere le signore che applaudivano Alex, rinnovare gli applausi per lui.
Il nostro è un movimento trasversale; Luca ha detto cose giuste e condivisibili. Questa vuole essere anche una risposta a chi nei commenti sta parlando degli inflitrati che ci saranno il 17; non bisogna alimentare le paure. Sappiamo chi siamo e cosa andiamo a fare in piazza; come ci siamo andati il 2 dicembre, ci torniamo. Non esistono cortei buoni e cattivi, esiste una popolazione che si ribella quando l'ingiustizia diventa palese.
Tocca ora a Daniele, del Presidio di San Pietro di Rosà molti si sono commossi ascoltando il suo intervento. Daniele è una persona umile, che si scusa di non saper parlare in pubblico; che dice: "E' l'indifferenza che uccide". Quattro anni di presidio alle spalle, processi, attacchi anche fisici. Non possiamo rimanere indifferenti.
Parla quindi Tiboni della Cub; chiedo cortesemente a chi ha seguito il suo intervento di riportarmelo. Io ero andata a prendere i NoTav e l'ho perso.
In realtà, dalla Val Susa sono arrivate 30 persone… tutte in grado di parlare affrontando la questione Tav, riportando analisi, dati, riflessioni. Alla fine a spuntarla è Lele, del Comitato Popolare contro l'alta velocità.
Anche il pomeriggio è in parte dedicato alla ValSusa; vediamo il video Tav, fermarlo è possibile, e interviene Mssimo, Notav Trento.
Per noi ha significato molto poter far vedere a tanti cittadini come attraverso le lotte si riesca a vincere. abbiamo bisogno di ottimismo e di fora per il futuro, quando anche qui si inizieranno i lavori.
e' la volta poi di Nicola, educatori territoriali senza frontiere, che ha scritto un articolo sul Dal Molin che verrà studiato daghli studenti all'Università e affronta il problema dandogli un taglio educativo e scientifico.
Segue il comitato di Camp Darby, con cui da tempo lavoriamo; Mariella Cao del Comitato contro la base della Maddalena in Sardegna, che ci racconta delle lotte dei pescatori, che grazie alla base hanno perso il lavoro; allo scempio di risorse naturali, per un danno in un'area protetta incommensurabile. c'è poi Monia di Aviano, che si è costituita assieme ad altri parte civile contro la base, in quanto ci vive praticamente di finaco; il processo va avanti e ora loro stanno indagando sull'oleodotto, vero e proprio mistero che circonda la questione basi.
Intervengono poi anche un rappresentante della rete Nazionale Rifiuti Zero e uno del Comitato No tir dell'Albera.
La giornata complessivamente ha avuto un valore altissimo; ha riunito e fatto discutere i vicentini; chiediamo scusa a tute le persone che non hanno avuto sufficiente spazio; non è stato facile gestire una giornata con dei ritmi così martellanti.